Quei politici mezzecalzette che ci hanno tolto pure la gioia dei figli e dei nipoti
La notizia data
dall’Istat sulla diminuzione delle nascite nel nostro Paese ha offerto
l’occasione, un po’ a tutti, di dire quello che pensano sulla questione. Si tratta,
in verità, di un modo piuttosto singolare di intervenire sulle faccende private
di ogni singola famiglia, sulla libertà di decidere se e quando avere i figli, ma
tant’è. I dati dicono che la popolazione residente in Italia è diminuita di 384
mila persone nell’annus horribilis 2020.
È come se fosse sparita - ci aiuta l’Istat a capire, con un bell’esempio, cosa
sia successo, ché da soli non ci saremmo mai arrivati - una città come Firenze. Con un minimo storico
delle nascite dall’Unità d’Italia e un massimo, anche questo storico, dei
decessi. La prima osservazione che mi viene da fare, e faccio fatica a capire, sono
le ragioni di questo allarme, come se fosse successo qualcosa di tragico e
drammatico. Perché se non ricordo male, da molti anni, gli esperti sostengono
che sulla terra siamo in molti, troppi. E allora dovrebbe essere esattamente il
contrario, cioè una buona notizia. O no? Boh. Invece sono tutti,
inspiegabilmente, spaventati e preoccupati. Dal Papa all’ultimo sagrestano. Ma
la spiegazione è più che chiara, quasi ovvia: è crollato il numero dei
matrimoni, in tutto 96.687 - 47,5 %. Aspettano di sposarsi anche per non fare
la cerimonia, che è una festa per gli sposi ma anche per tutto il parentado, in
solitudine, circondati da infinita tristezza. E la questione si potrebbe
chiudere qua. Ma ci sono altre ragioni che io ho sintetizzato nel titolo. E
riguardano la situazione economica italiana, appesantita ed aggravata dalla
pandemia, ma che ha origini lontane, pregresse, provocata dall’incapacità della
classe politica che ha partorito negli ultimi anni una pessima politica
economica, che ha avuto come conseguenza un aumento della disoccupazione, un
calo del Pil e un aumento dei debiti dello Stato. Come fa una coppia
responsabile, con la testa sulle spalle, guardando un orizzonte in cui c’è
incertezza su tutto, pensare di mettere al mondo un figlio? Come fa? Una volta
si diceva che il bambino lo porta la cicogna, adesso non è più possibile dire
nemmeno questo. Lo deve portare un camion, visto che, già quando nasce, un
bimbo, è gravato da un’enorme bisaccia piena di debiti, che hanno fatto e
continuano a fare quelle mezzecalzette di politici. Non solo fanno danni enormi
allo Stato, stravolgono anche la vita delle famiglie.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia
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