La Caporetto di Trenitalia
Ormai è chiaro quasi a tutti che noi non siamo più cittadini, con diritti e doveri, di un Paese democratico, ma sudditi, sopraffatti, umiliati, vessati, sfiniti da tanti dittatori, dittatorelli lillipuziani, è vero, ma non per questo meno arroganti e prepotenti. Sono tutti quei direttori, presidenti, sindaci, assessori, parlamentari, ministri che, insediati nei posti di potere, fanno tutto quello che vogliono perché nessuno ha la voglia e l’autorità per controllarli e per cacciarli quando è evidente la loro totale incapacità. Un Paese allo sbando. L’ultima decisione che fa indignare è quella di Trenitalia che ha pensato di isolare la Calabria e la Sicilia per 5 giorni, dal 22 al 26 luglio, senza treni da Battipaglia in giù per “lavori programmati”. Sì, proprio così “programmati” nel periodo in cui si sa che c’è la maggiore affluenza di passeggeri, quindi che il blocco provoca i maggiori disagi possibili. Ma pur ammettendo che questi lavori dovessero, per forza, essere fatti in questo