Lettera aperta a Giuseppe Marasco, sindaco di Nicotera

 

Carissimo sindaco, intervengo dopo aver letto la tua decisione di querelare, per diffamazione, un gruppo di persone per aver detto male, con modalità, secondo te, appunto, diffamatorie, di te e del tuo modo di amministrare il comune di Nicotera. La tua decisione non mi sembra, però, né opportuna né saggia. Non lo dico per una questione personale perché pare che io non sia inserito nella lista nera e non avrò quindi questo “riconoscimento”. Non è opportuna perché il sindaco non deve avere nemici. Certamente può avere (e ha quasi sempre) avversari, politici e non, ma non nemici, tali da scatenare una guerra giudiziaria che porta solo ad esasperare gli animi e a dare qualche pacchetto di euro (più o meno sostanzioso) agli avvocati. La guerra, poi, mi riferisco, ovviamente, solo a questa guerra del mare (pulito o sporco) mi sembra, addirittura, surreale. Per questo mi sono spinto a paragonarti a don Chisciotte, perché c’è del fantasioso e dell’incomprensibile in queste stagionali, astiose polemiche. Tutti, tu e i tuoi presunti denigratori – se ho capito bene perché c’è il rischio di non capire niente – vorreste il mare pulito. La stessa cosa che voglio ardentemente anch’io, come tutti i calabresi, turisti compresi, che pagano pure la tassa di soggiorno. Se le cose stanno così, il vero e unico nemico, allora, caro Pino, è chi sporca il mare, non chi fa le foto e i filmati del mare sporco. Giornalista o meno. Tu e i tuoi collaboratori non dovete perdere altro tempo in polemiche, ma cercare di trovare soluzioni. Il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo, qualche sera fa, a Nicotera, ti ha invitato, nel chiudere il suo intervento, a rimboccarti le maniche. Io non c’ero, ma tu hai perso un’ottima occasione per dirgli: lo farò, procuratore, ma lo faccia anche lei, perché la situazione (del mare, s’intende, non d’altro, è bene precisarlo per evitare che qualcuno prenda fischi per fiaschi) è così da molti lustri e la mobilitazione di magistrati e forze dell’ordine, invocata e sollecitata da tempo, con articoli e denunce, non c’è mai stata, infatti le cose (il mare sporco) sono sempre le stesse, se non peggio. E le querele, in questo caso, non servono proprio a nulla. Ma serve, e con una certa urgenza, dell’altro.   

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com        

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