Il mediavirus peggio del Covid-19
Non si capisce bene,
leggendo i giornali e seguendo i talk show, se s’intende fare la lotta al coronavirus
o al governo Conte. Se sia più pericoloso il virus o Giuseppe Conte. Una rissa
continua sulle decisioni del governo, delle Regioni, dei sindaci, della Lega
calcio. Tutti contro tutti. Una Babele indegna perché il periodo che stiamo
attraversando è comunque delicato per la salute e l’economia. Dovrebbero
parlare solo i medici, in particolare i virologi ed i ricercatori che stanno
cercando di capire le caratteristiche di questo maledetto virus e trovare i
rimedi per contrastarlo in qualche modo. E invece parlano tutti, a sproposito.
I peggiori, non fosse altro che per il fatto che hanno dei seguaci
simpatizzanti, sono i politici che invece di aiutare il governo, ammesso che
sappiano cosa e come fare, cosa peraltro alquanto incerta e improbabile,
cercano in tutti i modi di contrastarlo. Qui sia chiaro - qualcuno, poveretto,
non lo ha ancora capito – non c’entra nulla la maggioranza o l’opposizione, c’è
in ballo la salute di tutti e allora tutti dovrebbero lottare contro il virus
non fare le guerre e le polemiche da “ciucci presuntuosi”, come si dice dalle
mie parti. In questa confusione di notizie mi pare che una cosa sia già stata
appurata ed è forse l’unica certa: la facilità di diffusione del virus, uno
infetta 2 e mezzo dicono gli scienziati, vuol dire una progressione geometrica
d’infettati. E, infatti, mentre scrivo siamo arrivati a seimila. Hanno deciso
di isolare la Lombardia e altre 11 province. Come si fa a non capire che bisogna evitare a
tutti i costi - sì a tutti costi - qualsiasi forma di vita di relazione, in
pratica stare in contatto con gli altri, invece di irridere ed insultare il
governo perché chiude tutto quello che può chiudere. Rino Rappuoli, uno dei tanti scienziati
intervistati in questi giorni dice: ”In attesa del vaccino, adesso devo
ribadire che gli unici mezzi che abbiamo sono soltanto l’isolamento e la
quarantena”. Se meno contatti portano a meno contagi mi pare che l’unica arma
efficace certa che abbiamo finora sia questa, perché se gli ammalati continuano
con questa frequenza gli ospedali non saranno in grado non di curarli, nemmeno
di ospitarli, perché non ci saranno i posti sufficienti, i medici e gli
infermieri. Questi “ciucci presuntuosi” non riescono a capirlo. Non lo
capiscono loro e condizionano gli altri e qui c’è la gravissima responsabilità
dei giornalisti. E’ vero che siamo in democrazia ma non è possibile che
qualsiasi imbecille possa andare in tv, iscritto o meno all’Albo, e dire quello
che gli passa per la testa come se fosse al bar a parlare di calcio. Ci
vorrebbe un po’ più di responsabilità. Perché se qualcuno è pagato per
denigrare il governo a prescindere, per tutto quello che fa, o non fa, nel
tentativo di farlo cadere, dicendo che tutte le misure prese non solo sono
sbagliate, ma dette da un incapace, è fatale che molti si facciano condizionare
e non rispettino le prescrizioni. D’altronde è naturale non seguire le indicazioni
che ti dà un incapace. E’ stato inutile anche l’intervento del presidente
Mattarella. E questi sono i risultati. Hanno provocato un danno immenso non a
Conte e a Speranza, all’Italia. Il governo credo che finora abbia sempre
deciso, non guardando l’oroscopo, ma seguendo le indicazioni che vengono dai
medici, i quali con tutti gli sforzi e la professionalità che dimostrano di
avere giorno dopo giorno in qualsiasi occasione, ammalandosi anche loro, brancolano
ancora nel buio perché lo dicono da molte settimane: è un virus ancora per
tanti versi sconosciuto. Ad una precisa domanda su quanto può durare la carica
virale sulle superfici degli oggetti, un virologo ha spiegato che per vivere ha
bisogno di una certa temperatura e di un ambiente umido, ma soprattutto deve
trovare una cellula su cui riprodursi, se non ci sono tutte queste condizioni in
pochi minuti muore. Un altro virologo, invece, ha detto che può vivere qualche
giorno. Quale di queste due ipotesi è quella giusta? La differenza è importante
ed è enorme. E’ solo un esempio di quanto sia difficile ed incerto stabilire il
da farsi. Ma molti pur di criticare usano tutti i mezzi. Un giornale qualche giorno fa titolava:
“Lascateci lavorare” pressante richiesta al governo degli imprenditori lombardi
e poi nel sommario “solo ieri 500 contagiati in più”. C’è modo più subdolo di
dare le notizie? Se il governo ha disposto alcune restrizioni lo ha fatto per
la notizia riportata sotto, cioè l’aumento dei contagiati. Una clamorosa,
palese contraddizione in due righe. Il titolo più cretino di qualche giorno fa
è invece questo “I bambini li lasciamo a Conte”. La scuola intesa, ancora una
volta, come parcheggio, e l’unica preoccupazione è dove parcheggiare i bambini.
Ma c’è anche, un confronto politico demenziale sulle risorse da mettere per
l’emergenza virus. Il governo ha già pensato a 7,5 miliardi di euro. Non
bastano, dice subito Matteo Salvini, che, evidentemente, come sempre, sa già tutto,
ce ne vogliono almeno 50 di miliardi, poi dopo qualche ora ridotti a 30. E il solito
popolo bue pensa che arrivino dal cielo, i miliardi, e Conte, incapace anche in
questo, non li sa prendere. Si tratta, molto più semplicemente, di fare altri
debiti che si aggiungono a quelli che abbiamo e che sono già una gigantesca
montagna. Sui quali paghiamo circa 70 miliardi di interessi che, nel 2022,
diventeranno 73 miliardi. E le
conseguenze non sono solo queste. Al verificarsi del primo grave focolaio di
contagio, immaginando le conseguenze sulle contrattazioni di Borsa, avevamo
scritto che sarebbe stato opportuno, oltre che saggio, chiudere la Borsa, non
solo quella italiana. (vedi “Chiudiamo tutto, meno la Borsa. Pesanti le
perdite. Incomprensibile”). Nessuno ci ha ascoltato perché bisogna favorire,
sempre e comunque, la speculazione, e così il bilancio finora è questo: Piazza
Affari ha perso circa 100 miliardi di euro, tutte le borse europee 1300
miliardi di euro. E le cose non andranno meglio nei prossimi giorni.
Dal virus alla cronaca, le
allucinazioni giornalistiche dilagano. Un altro titolo di giornale. “Presidente,
venga al funerale di Ugo”. Ugo è il ragazzo che a Napoli, con una pistola
giocattolo, aveva tentato di rapinare il Rolex ad un poliziotto che ha reagito
e con tre colpi di pistola lo ha ucciso. Con tutta l’amarezza che si deve per
la morte del ragazzo siamo al delirio chiedere i funerali di Stato per un
rapinatore. Stesso delirio per la tragedia dei migranti? “L’Europa sta con
Atene chi se ne frega dei profughi”. Ma con chi deve stare l’Europa? Ammesso
che ci sia e stia con qualcuno. La Grecia è inguaiata, dal punto di vista
economico come e (forse) peggio di noi, e ciò nonostante ospita da anni già
un’enormità di migranti come fa ad accogliere le decine di migliaia che ora si
affollano in questi giorni alla frontiera con la Turchia? Questi tizi che
sembrano mostrare uno straordinario senso di umanità verso i profughi, che tutti
vorremo aiutare, ma che per un’infinità di ragioni non è possibile farlo, farebbero
bene, invece di parlare a vanvera, a spiegare loro (ammesso che siano tutti
profughi, cosa non vera) che nei loro Paesi dovrebbero finirla con le guerre
civili, che fanno tra di loro e che durano da dieci anni. Se invece la guerra
c’è perché c’è un esercito invasore la cosa peggiore da fare è proprio quella
di scappare, invece di combattere per mandare via l’invasore come hanno fatto
coraggiosamente, e con tanti morti, gli italiani nel Risorgimento.
Fortunato
Vinci – (Asi)
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