Bentornati Calabriselli!

 

Serata magnifica quella di ieri sera, 16 agosto, a Limbadi, con I Calabriselli, il gruppo folk di Limbadi, tornato sul palco dopo dieci anni. Complimenti a tutti, dai presentatori ai musicisti, ai cantanti e ai ballerini. Mi dispiace non poterli citare tutti, come sarebbe doveroso e giusto, perché non conosco i nomi e corro il rischio di dimenticare qualcuno, posso solo dire che sono stati tutti bravissimi. Dopo questo successo di pubblico e i calorosi e ripetuti applausi sarebbe un peccato se tornassero in letargo. Mi è sembrata la migliore serata dell’estate limbadese. Lo dico, e prendo lo spunto, senza nessuna intenzione polemica, per suggerire qualche necessaria riflessione su quello che sta succedendo a Limbadi, dove torno sempre con infinito piacere. Ebbene, quest’anno ho trovato un paese diviso, arrabbiato, un vero, autentico rettilario. Potrei, ovviamente, fare finta di niente; farmi, cioè, i fatti miei, come si dice da queste parti. Invece voglio parlarne, voglio che si faccia qualcosa per cambiare, perché così, mi sembra, si viva peggio. Ho trovato tutti arrabbiati: per l’amministrazione in sonno, l’acqua che manca, la festa patronale che divide, le dimissioni della presidente della Proloco, e qualche altro focolaio che non conosco e che avvelena l’ambiente. Tutto si può criticare, e, a volte, si deve anche fare, ma mi è sembrato di intravedere in una vena eccessivamente polemica, anche troppa cattiveria. Certamente non possono essere tutti amici, ma nemmeno divisi su tutto, e pure nemici. Mi pare grave, qualcosa va fatta. La commissione della festa del Santo non sbaglia mai, per definizione, perché si tratta di un gruppo di persone che, con volontà ed impegno, dà sempre il massimo per portare a termine, nel modo migliore, dedicando tempo e denaro, i festeggiamenti per San Pantaleone.  Lo posso dire con cognizione di causa perché, della commissione, ne ho fatto parte per 5 anni, e conosco le difficoltà, compreso il lodevole tentativo – peraltro mai riuscito – di accontentare tutti. Dunque, bisogna ringraziarli. Subito dopo, però, bisogna ricordare che la festa deve essere soprattutto dei limbadesi, com’è sempre stato. Intendo dire che se nel paese ci sono delle iniziative, questa è l’occasione per farle vedere, una vetrina aperta a tutti: un pittore, un complesso musicale, una scuola di ballo, un gruppo folk, uno scrittore, un gruppo teatrale, una banda. Quegli spettacoli che abbiamo fatto sul palco, tante volte, con Giovanni Falduto e con gli indimenticabili Salvatore Tripaldi e Nino Redi (morto ieri, di nuovo condoglianze ai familiari e ai parenti) erano straordinari nel suo genere (che poi non si sapeva nemmeno quale fosse) forse, avevano poco o niente di artistico, ma erano graditi lo stesso, d’altronde lo facevamo per divertirci (tantissimo) e per divertire il pubblico. Ebbene I Calabriselli, che si sono esibiti ieri sera, avrebbero offerto, e, visto i trascorsi, anche garantito, una serata bella e piacevole, da ricordare, e, certamente, dovevano essere inseriti nel programma della festa. Altro successo lo avrebbe avuto certamente la compagnia teatrale ChistiSimu, che questa sera, alle 22, all’anfiteatro di Limbadi, metterà in scena la commedia brillante “Cosi i na vota”, di Rocco Caprino. Faranno sicuramente bene perché non sono attori professionisti, e il fatto di essersi messi in gioco, con entusiasmo e impegno, già merita elogi e apprezzamenti. Una vivacità artistica e culturale che fa sicuramente bene al sonnacchioso tran tran paesano. E solo per questo, tutte le iniziative, sono meritevoli, comunque, di essere sostenute ed incoraggiate, senza polemiche e cattiveria.

Fortunato Vinciwww.lidealiberale.com                  

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