In Umbria la cultura e la tradizione delle dimore storiche nel felice connubio con la valorizzazione dell'enograstronomia portata avanti da Confagricoltura
L’enorme patrimonio della cultura italiana può trovare un notevole sostegno di valorizzazione, integrazione e sviluppo sposando le altrettanto preziose tradizioni agricole, una simbiosi che è la pietra miliare di un lungo percorso che intendono continuare a fare l’Associazione dimore storiche italiane e Confagricoltura. In molte Regioni, tra cui l’Umbria. È da inserire in questa sapiente e lungimirante visione la manifestazione che si è svolta, e con molto successo, nei giorni scorsi a Foligno promossa dall’ Anga, l’associazione che rappresenta i giovani imprenditori agricoli aderenti a Confagricoltura. L’Anga, nata per dare concretezza e sviluppo a processi decisionali in materia di politiche giovanili in agricoltura, è, oggi, anche strumento di formazione e informazione, rete, a tutti i livelli, nazionale e comunitario. “La giornata di oggi – ha detto la presidente dell’Anga dell’Umbria, Caterina Luppa - oltre che per conoscere questa meraviglia architettonica del palazzo Pandolfi Elmi, che ci ospita, e la sua storia, è anche l’occasione per sensibilizzare sul ruolo che le dimore storiche ricoprono per il tessuto socio-economico e sull’indotto che sono in grado di generare su numerose filiere, come quella agricola. Le dimore storiche sono un enorme patrimonio culturale, ricco di beni architettonici, di arte, di letteratura, di musica. E di agricoltura. Tra castelli, rocche e ville c’è anche un grande patrimonio agricolo. I prodotti che troverete, qui oggi, sono l’esempio dell’agricoltura moderna, quella di Confagricoltura. Un’agricoltura che ha saputo trasformare, rinnovare e innovare processi e prodotti. Confagricoltura è la più antica organizzazione di tutela e di rappresentanza delle imprese agricole. Rappresenta, infatti, i 2/3 del totale delle imprese del comparto, che - tradotto - significa oltre il 45% della produzione lorda vendibile. Ramificata profondamente sul territorio, s’impegna per lo sviluppo delle aziende agricole e del settore primario in generale, a beneficio della collettività, dell’economia, dell’ambiente e del territorio. Favorisce l’accesso all’innovazione, alla sostenibilità delle pratiche agricole e alla competizione delle aziende sui mercati interni e internazionali”. È questo un modo per immergersi nella storia e nelle tradizioni produttive, che sono elementi identificativi della cultura italiana nel mondo, e rappresentano un valore aggiunto importante per l’agricoltura e un perno dello sviluppo sostenibile, a lungo termine, per lo stupendo territorio italiano.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com- Agenzia
Stampa Italia
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