Il Perugia, a sorpresa, vince, al "Granillo", una gara importantissima, combattuta e sofferta (2-3). È resuscitato?
Il
Perugia, ultimo in classifica, con quattro sconfitte di seguito, va al
“Granillo” e contro la Reggina, seconda, ad un punto dalla vetta, che finora,
in casa, aveva sempre vinto, segnando pure anche 13 reti, sovverte
clamorosamente il pronostico e torna in Umbria con tre preziosissimi punti. Era
stata una settimana sofferta, quella dei grifoni, con le dimissioni del tecnico
Silvio Baldini e con il ritorno in panchina di Fabrizio Castori, e pure con il
cambio del direttore sportivo. Con tanti tormenti e incertezze, il viaggio a
Reggio Calabria sembrava senza speranze, dal destino segnato. E, invece, è successo
quello che qualche volta accade nel calcio, dove nulla è scontato. È successo
che il Perugia, finalmente squadra, invece che undici a vagare per il campo, con
un centrocampo folto e organizzato, è stato in grado di costruire in
contropiede azioni pericolose, ha messo subito in apprensione i calciatori di
Pippo Inzaghi, inspiegabilmente, tesi e contratti, decisamente sottotono. Così
gli amaranto, nella prima parte della gara, non sono stati in grado di
approfittare delle difficoltà psicologiche dei grifoni. E allora sono stati gli
ospiti, veloci, pungenti, a mettere in difficoltà i padroni di casa che al 21’
hanno subito il gol da Melchiorri che, sul filo del fuorigioco, ha trovato lo
scatto per presentarsi solo davanti a Colombi e a batterlo con un preciso rasoterra.
Il gol del vantaggio ha galvanizzato il morale degli ospiti, anche perché la
Reggina, pur attaccando, non riusciva mai ad impegnare veramente il portiere
Gori. Nel secondo tempo l’episodio che avrebbe potuto cambiare la gara a favore
degli amaranto. Al 55’ Santoro commetteva, nel giro di pochi minuti, il secondo
fallo, e veniva espulso. In dieci, il Perugia ha chiuso di più gli spazi, ma
non tralasciando mai il lancio lungo per l’insidiosissimo Melchiorri, e così al
65’ in un’azione, quasi in fotocopia con la prima, Melchiorre in fuga è stato
atterrato in area da Cionek e l’arbitro ha concesso il calcio di rigore
trasformato dal cannoniere biancorosso. La Reggina ha continuato nel suo
prodigarsi, ma Gori sembrava imbattibile anche perché in un’azione è stato il
palo a salvarlo dalla capitolazione. Nel frattempo avvenivano i soliti cambi,
da una parte e dall’altra. Castori ha fatto entrare Di Serio al posto di
Melchiorre e il nuovo entrato sul solito lancio lungo ha trovato il modo per
sorprendere la difesa amaranto e di segnare il terzo gol: 0-3. Era il 73’,
sembrava una gara già chiusa, invece gli amaranto non volevano rassegnarsi alla
seconda sconfitta consecutiva, dopo quella di Parma, e allora hanno preso
d’assedio l’area del Perugia che ha subito la prima rete all’80’ con Gori
(Gabriele) e poi all’88’Fabbian ha segnato il secondo gol. La Reggina ha poi
sfiorato, nei minuti finali, addirittura il clamoroso pareggio. È la seconda
vittoria del campionato per il Perugia. I grifoni hanno fatto quasi tutto bene,
considerando che, per quaranta minuti, hanno giocato in inferiorità numerica,
ma certamente servono conferme per accertarsi se sia una squadra ritrovata o si
sia trattato di un successo casuale, seppure netto e meritato. La Reggina ha
sorpreso in negativo, invece di giocare con tranquillità ed equilibrio tattico,
la squadra di Inzaghi è apparsa agitata e nervosa, e senza idee, i due gol nel
finale sono il frutto della disperata reazione e dell’affanno dell’avversario
in inferiorità numerica.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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