Al "Curi" decolla il Pisa che affonda il Perugia (1-3)

 

Alla vigilia c’era molta curiosità per vedere due squadre che, alla ripresa del campionato, si presentavano con due nuovi allenatori, in cerca di rinascita e di successi. Ma a rinascere, con Luca d’Angelo, è stato il Pisa, che ha avuto il merito di fare una partita con il piglio e la determinazione di chi vuole lasciare l’ultimo posto in classifica e conquistare anche la prima vittoria del campionato. Ed ha colpito subito, già al 4’, Gliozzi, di testa, ha portato in vantaggio i neroazzurri. Il Perugia non ha saputo reagire, non ha trovato schemi e gioco per creare occasioni di gol. Alla fine del primo tempo la statistica, impietosa, dava 0 tiri in porta. Non solo, Gori, nel frattempo, era stato chiamato in causa almeno altre tre volte per evitare il raddoppio degli ospiti. I grifoni hanno dato l’impressione di essere undici giocatori ma non una squadra. Senza centrocampo, assente sia in fase di costruzione di gioco che come filtro per non far gravare tutto sulla difesa, così che c’è voluto un bravo portiere per evitare il disastro già nel primo tempo.  Nella seconda parte, seppure con alcuni cambi, la musica non è cambiata, c’è stato solo un pressing caotico e improvvisato, alla ricerca disperata di un’occasione da gol. E alla fine c’è pure stata, al 38’, per Di Carmine che con una girata ha riportato il risultato in parità. Non si è fatto in tempo a gioire, diciamo così, che in un capovolgimento di fronte l’arbitro ha visto, in area biancorossa, un fallo da punire con il calcio di rigore. Eravamo al 43‘e Gliozzi ha raddoppiato. Nei minuti di recupero, in un’altra azione, è stato Tourè, con un diagonale, a battere per la terza volta il portiere Gori.  Una sconfitta, la quinta, pesante, pesantissima. Anche preoccupante, per la sconfortante prestazione. Quindici giocatori, (considerando i sostituti) che hanno improvvisato per tutti i novanta minuti. I fischi dei tifosi, al termine, sono il completamento di una giornata da dimenticare. Silvio Baldini dovrà lavorare molto, anche sulla testa, ma deve collocare i pezzi sulla scacchiera (sperando che ci siano) con un certo criterio, assegnando ruoli e compiti ben precisi, partendo dalla zona centrale. Il Perugia è come una casa senza fondamenta che ondeggia, vacilla, barcolla, ad ogni stormir di fronde. Il campionato dei grifoni comincia domani, in salita, da zero o quasi, e dal penultimo posto in classifica. Purtroppo.  

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

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