In riva allo Stretto, otto giorni fa, è stata una vittoria della Fata Morgana, il Perugia perde anche contro il Cittadella (0-2)
Fu
vera gloria quella del “Granillo” di otto giorni fa? Dal match di oggi, contro
il Cittadella, era questo il primo quesito cui dare una tranquillizzante
risposta. Ripetendo, e possibilmente migliorando, i confortanti segnali emersi
nella vittoriosa partita contro la Reggina. E punti, naturalmente; indispensabili
per risalire dal baratro in cui sono precipitati i grifoni. Anche perché il
calendario, impietoso, impone un trittico di partite piuttosto impegnativo:
sabato prossimo a Frosinone, contro la prima in classifica, e poi a Modena
mentre, al ritorno al “Curi”, il 27 novembre, ci sarà il Genoa. Ma tra due
squadre, in affannoso ritardo in classifica, e con il peggiore attacco, appena
8 gol, non si poteva pretendere un confronto entusiasmante. D’altronde, quel
che conta, in questi momenti difficili, è il risultato. Entrambe, rinviando lo
spettacolo a tempi migliori, dovevano badare solo a questo. Ma a concretizzare
è stato il Cittadella che si è reso subito conto dell’impaccio tecnico,
tattico, psicologico del Perugia e ha cominciato a mettere sotto pressione i
biancorossi, tanto che dopo due, tre tentativi, già al 12’, è passato in vantaggio.
Beretta, al centro dell’area, ha conquistato un pallone proveniente dal fondo, ha
aggirato Sgarbi e da due metri ha battuto Gori, impossibilita ad intervenire:
0-1. Da quel momento in poi è stato un tormento nel vedere un Cittadella,
modestissima squadra, ma sembrare formata da giganti, davanti ai grifoni, disorientati,
senza un’idea e uno schema di gioco. La partita è tutta qua, una squadra
decente e determinata dal punto di vista fisico e l’avversario in perpetua
sofferenza, che non riesce a trovare un’occasione, nemmeno una, per ristabilire
il risultato. Il primo tiro di rabbia, dal limite, è di Melchiorri, centrale e
senza pretese al 30’. Il dato offensivo della prima parte sta tutto in questo
tiro. Ma prima di finire il tempo c’è stata pure l’espulsione di Iannoni per
doppia ammonizione. Nel secondo tempo lo spartito è rimasto lo stesso, i
musicanti sono in parte cambiati ma la musica, meglio il rumore, la baraonda, è
rimasto tutto lo stesso. E con gli stessi risultati, naturalmente. Tanto che il
Cittadella, nei minuti di recupero, ha segnato anche il secondo gol, al 95’ con
Magrassi. È arrivata così l’ottava sconfitta, pesante, pesantissima, per un
Perugia che non riesce a diventare squadra. Evidentemente la vittoria contro la
Reggina di otto giorni fa, è stata come la Fata Morgana, quel fenomeno ottico,
della mitologia celtica, tramandato dai Normanni, che induceva nei marinai che
passavano dallo Stretto visioni di fantastici castelli, per ingannarli. Quei
tre punti del “Granillo” hanno dato l’illusione di aver risolto i problemi, il
Cittadella, perfido e spietato, ci ha detto che è stato solo un miraggio.
Fortunato Vinci – www.lidelaiberale.com – Agenzia Stampa Italia
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