Un Perugia in disarmo perde malamente al "Curi" contro l'Ascoli (0-2)
“Siamo
sulla strada giusta” dice, alla vigilia, Vincenzo Cangelosi, sarà anche giusta,
ma a me sembra, però, comunque tutta in salita. Almeno questa è l’impressione
che scaturisce alla quarta giornata, al termine del match contro l’Ascoli. Che
sarà anche una squadra forte ed ambiziosa, ma il Perugia soffre tanto, troppo.
Subisce, prima dei due gol, la briosa manovra dei bianconeri marchigiani che dominano
a centrocampo, dove non trovano avversari perché la mediana dei padroni di casa
è molle e vacilla ad ogni attacco, diciamo pure inesistente, e se gli ospiti
non segnano prima è sol perché in una occasione è chiamato, in maniera provvidenziale,
il FVS che annulla il calcio di rigore che aveva già fischiato l’arbitro, e poi
perché ha retto bene la difesa, arcigna e puntuale, cominciando da Gemello che già al 5’ deve
impegnarsi per deviare una conclusione di Milanese. I grifoni fanno tanto
movimento, ci mettono tanta buona volontà e pure tanto impegno, ma l’unica
occasione (l’unica!) che riescono a costruire è quella che scaturisce da
un’azione personale di Giunti, al 16’, con pallone che colpisce il palo della
porta di Vitale. Ma siccome il FVS non poteva fare tutto, al 73’ vede e conferma
il fallo in area di Tumbarello che peraltro aveva già visto l’arbitro. Dal
dischetto trasforma Gori e così l’Ascoli passa in vantaggio. Il secondo gol,
qualche minuto dopo, all’86’, quando ormai il Perugia, scombussolato dai cambi
disperati, cerca di lanciarsi alla ricerca di un assai improbabile pareggio. E
così Chackir, appena entrato, se ne va sulla fascia destra, passa la palla al
centro dove c’è Pagliai (un altro subentrato) che, solo, non ha alcuna difficoltà
ad appoggiare la palla in rete per il raddoppio, e la felicità dei 900 tifosi
marchigiani che hanno seguito la squadra. Che dire? Che Cangelosi ha molti
problemi. Di certo è che la difesa (a 3 o a 4) è l’unico reparto che,
attualmente, dà affidamento e su cui si può contare. Per il resto va costruito
un centrocampo che sia in grado di fare da filtro in fase difensiva e sia
propositivo in fase offensiva. Lo so, dico cose scontate, quasi ovvie, ma oggi
la partita si è persa, clamorosamente, lì. L’attacco sarebbe meglio farlo con
due punte che stiano stabilmente in area avversaria, i migliori, in questo
momento, mi sembrano Montevago e Ogunseye, lasciando in panchina Kanoute, oggi pasticcione
e inguardabile.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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