Il Perugia cambia il nocchiero, ma perde con la Sambenedettese, un'altra volta in casa (1-2)
Dopo
le sconcertanti e sconfortanti cinque giornate di Vincenzo Cangelosi si è passati
a Piero Braglia. Il tempo è poco e nessuno pretendeva subito (e nemmeno dopo)
“miracoli “, era legittimo, però, sperare in una disposizione più accorta e più
saggia della squadra. Provando anche a vincere la prima partita. La
Sambenedettese, d’altronde, oltre che neopromossa, non è che finora abbia fatto
faville, aveva solo due punti più del Perugia, frutto di una vittoria, due
pareggi e due sconfitte. Si è partiti con un carico enorme di speranze. L’avvio, però, non è stato molto diverso dal solito, tanto
giro palla, ma azioni ficcanti poche, se si esclude, al 5’, un colpo di testa
di Angella con pallone parato da Orsini. Presidiare la zona centrale del campo
senza impensierire più di tanto i rossoblu’ marchigiani è un brutto segno anche
perché Braglia ha schierato in avanti tutte le sue frecce, (Bacchin, Matos,
Kanoute, Ogunseye, e pure Montevago, che è entrato al 75’ ) ma nessuna di
queste non solo non era avvelenata per far male agli avversari, non era nemmeno
appuntita, così che i calciatori di Palladini, con una buona disposizione
tattica, si sono difesi con ordine e senza soffrire. Avere il controllo della
zona centrale del campo e non impensierire il portiere avversario significa che
alla squadra manca qualcosa oppure che serve una manovra più rapida, sfruttando
anche le fasce per creare azioni pericolose in attacco. Insomma Piero Braglia
avrà certamente capito che ha da lavorare molto. Oggi si è anche arrabbiato
molto, tanto che, al 42’, è stato pure espulso. La gara sembrava destinata a
finire con un inevitabile 0-0, ma nel finale, improvvisamente, si è animata con
episodi che poi hanno determinato, per i grifoni, la terza sconfitta
consecutiva. Al 70’ l’arbitro ha visto, con l’aiuto del Var, un fallo di mano
in area di Megelaitis ed ha decretato il calcio di rigore, trasformato da
Sbaffo. Il Perugia ha reagito e con tutto il suo ardore si è riversato nell’area
marchigiana, così che Giunti, al 77’, con un gran tiro, leggermente deviato, ha
battuto Orsini per un pareggio che sembrava equamente meritato. Ma all’83’ si è
infortunato Angella, al suo posto è entrato Nwanege, la difesa dei grifoni - si
capisce - non era più la stessa e, all’84’, in un attacco degli ospiti Eusepi,
appena entrato, ha dato la palla a Candellori che, libero, dal centro dell’area
ha fulminato Gemello. Il gelo è calato sul “Curi”. Un campionato così, con soli
tre punti in sei partite e con tre sconfitte di seguito, di cui due in casa,
non se lo immaginava nessuno. Si spera in una reazione con la Pianese, sabato
prossimo, ancora al “Curi”.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
Commenti
Posta un commento