Sul "Curi" sventola bandiera bianca, il Cagliare, passeggiando, stravince (0-5)

 

Questa volta, al “Curi”, nell’anticipo della terzultima giornata del campionato, non c’era, davanti a Fabrizio Castori e alla sua truppa, solo un avversario, dietro c’era l’abisso, la retrocessione in serie “C”.  Ebbene il Perugia ha visto, e cercato, solo l’abisso, con una prestazione imbarazzante. Ottomila tifosi sugli spalti a sostenere e incoraggiare fantasmi vestiti di rosso. Incredibile. Il Cagliari ambizioso di Claudio Ranieri non ha dovuto fare quasi nulla, ci hanno pensato i grifoni a fare tutto. Cominciando, già al 4’, con un madornale errore, lasciando Gianluca Lapadula, che tutti, tranne i difensori biancorossi, sanno essere il cannoniere del Cagliari e della serie B, solo a due passi da Furlan, per l’attaccante rossoblù è stato fin troppo facile appoggiare la palla nella porta sguarnita. Al 30’ altra distrazione: su un traversone da fuori area di Azzi nessuno è intervenuto è la palla è andata a sbattere sul palo ed è finita in rete. Sarebbe stato lecito aspettarsi una qualche reazione, considerando che si trattava, non di un’amichevole, ma di una partita da vincere a tutti i costi, invece niente o quasi. Nel frattempo si è infortunato Furlan ed è entrato Gori. Distratto anche lui, tanto che, al 44’, Mancosu lo ha visto troppo avanti e da metà campo con un pallonetto lo ha beffato: 0-3. La partita è finita qui, perché anche nella seconda frazione si è visto lo stesso Perugia: senza idee, senza schemi, senz’anima. E così il Cagliari, al 49’, con una girata al volo di Kourfalidiscon, imparabile per Gori, ha formato il poker.  Uno spettatore in tribuna ha visto un amico medico e gli ha detto: “vai a fargli una flebo”. I tifosi, a volte, la disperazione la sanno attenuare con l’umorismo. Fabrizio Castori ha anche provato a fare qualche cambio, nulla: elettroencefalogramma piatto. Il Cagliari con due, tre passaggi arrivava sotto la porta di Gori con estrema facilità, quasi irridendo gli smarriti  e spaesati giocatori del Perugia, che all’ 83’, da  Lapadula, hanno subito la quinta rete. Che è il punteggio finale di questa, terz’ultima stazione della via Crucis del Perugia che sembra, inesorabilmente, destinato a finire in serie “C”. Poi, l’apprezzabile sensibilità dell’arbitro Yaraldi che, per evitare altre umiliazioni ai grifoni, ha chiuso la gara senza recupero.           

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

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