Perugia, prove, allarmanti, di retrocessione e il combinato disposto di sopravvivenza

 

Sabato scorso, i tifosi del Perugia hanno vissuto una giornata speciale, indimenticabile.  Hanno seguito al “Luigi Penzo” di Venezia il match dei grifoni con gli arancioneroverdi veneti, ma, contemporaneamente, pensavano a tante altre partite, tutte quelle in cui erano coinvolte le squadre che, come il Perugia, lottano per evitare la retrocessione in serie C. Spal (35) -Parma, Brescia (38) -Pisa, Sudtirol - Cittadella (41) e Ascoli - Cosenza (39). Il Perugia, dopo uno spicchio di partita sostanzialmente equilibrato, pur con qualche ghiotta occasione per i padroni di casa, ha subìto il primo gol, al 25’, quando Pierini, con una finta, sulla trequarti, si è liberato dalla marcatura (si fa per dire) di Bartolomei, e con un micidiale pallonetto all’incrocio dei pali ha battuto Abibi, terzo portiere, sabato al debutto, portando in vantaggio il Venezia. A Brescia, ancora, si era sullo 0-0. Poi, al 44’, c’è stato il raddoppio dei veneti con Carboni e la partita è sembrata chiusa, definitivamente, al 60’, quando il Venezia ha segnato il terzo gol. Invece, con i cambi fatti, nel frattempo, da Fabrizio Castori, e con una certa rilassata tranquillità degli uomini di Paolo Vanoli, c’è stato un improvviso risveglio del Perugia; prima, al 64’, ha accorciato le distanze Luperini, che era entrato qualche minuto prima al posto di Bartolomei e, poi, al 75’, Casasola (prima di essere espulso) ha trasformato il rigore assegnato per fallo su Lisi: 3-2. Però, la cosa drammatica, dal punto di vista sportivo, s’intende, è successa al 53’, quando al “Rigamonti”, Bisoli ha segnato per il Brescia. In quel momento il distacco tra Perugia (36) e Brescia (41) è diventato di 5 punti, impossibile da colmare ad una giornata dal termine. E in serie C il Perugia c’è pure rimasto per ben 26, terribili, minuti, fino al 79’, quando Masucci, per il Pisa, ha riportato il mach in parità. Così è finita con i biancorossi sempre terz’ultimi, a tre punti di distacco dalle rondinelle, ma con il vantaggio di gol negli scontri diretti. Ora, cioè venerdì prossimo, alle ore 20,30, nell’ultima giornata, c’è il combinato disposto di sopravvivenza. Consiste nella concomitanza di due eventi per evitare di far subito compagnia a Benevento e Spal, già retrocesse in serie C. Il Perugia dovrà vincere contro il Benevento, ma non basterà se la squadra lombarda dovesse conquistare punti nella trasferta a Palermo; ci vorrà, quindi, pure la vittoria della squadra siciliana che, si trova all’ottavo posto in classifica, l’ultimo utile per partecipare ai playoff, e ha assoluto bisogno di vincere per non perdere l’ultima chance. Eugenio Corini, il tecnico dei rosaneri, potrà contare sul ritorno del suo bomber, Matteo Brunori, sabato assente per squalifica. Il calciatore è nato in Brasile, ma è cresciuto ad Assisi, dai nonni. Ha tirato i primi calci nel Foligno, poi nel Petrignano d’Assisi con cui ha segnato 21 gol mentre ne ha fatti 23 con il Villabiagio. Finora ne ha messi a segno 16, anche il terzo - ricorderete - del rocambolesco pareggio, 3-3, nella partita di ritorno del 14 gennaio, e non ha esultato, perché, pur non avendo mai giocato con il Perugia, si sente umbro a tutti gli effetti. Bene, ora ci serve anche il suo determinante aiuto per battere il Brescia. Se venerdì dovesse andare bene, non è ancora finita: per la permanenza in serie B, il Perugia dovrà disputare e vincere i playout. Due partire contro la sedicesima classificata, che quasi certamente sarà il Cosenza o, ipotesi meno probabile, il Cittadella. La prima la giocherà in casa, giovedì 25 maggio, il ritorno, il 1 giugno, in trasferta. Ammesso, naturalmente, che il Perugia riesca, finalmente, dopo quattro sconfitte e tre pareggi, a vincere una partita.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

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