Renzi e la continua, clamorosa truffa allo Stato tra l'indifferenza generale

 

È vero che ormai siamo allo sbando ed è tutto diventato normale nel decadimento, morale, etico, politico di questo nostro sventurato Paese, ma ciò non toglie che ci debba essere ancora qualche limite. Un limite ampiamente superato, con la sfida allo Stato e alla sopportazione dei cittadini, da Matteo Renzi. L’ex sindaco di Firenze si è inventato un partito, Italia Viva, con i parlamentari transfughi da altri partiti. È ritenuto possibile, e consentito, questo continuo cambio di casacca, solo distorcendo clamorosamente l’interpretazione dell’articolo 67 della Costituzione che dice: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. La ratio dei padri costituenti non è quella che intendono le attuali mezzecalzette. Lasciare la massima autonomia ai parlamentari aveva lo scopo di non imporre loro limiti, di nessun genere, nell’esercizio delle loro nobili funzioni; non che appena eletti potevano fare quello che volevano, soprattutto gli interessi personali. È abbastanza evidente che cambiare partito, finora lo hanno fatto, con la massima, spregiudicata disinvoltura, ben 267, quindi non solo quelli che sono andati a formare il partito di Renzi, è un evidente, gravissimo tradimento degli elettori. Quando un candidato si presenta, con il Pd o con Forza Italia, o con qualsiasi altro partito o movimento, è chiaro che condivide e  intende sposare quel programma e quelle idee, imboccare quel cammino; e l’elettore lo sceglie e lo vota per questo, se poi corre da un’altra parte, a volte addirittura in uno schieramento politicamente opposto, com’è successo in questa legislatura, ma come succede sempre, e ciò avviene non come eccezione ma quasi come una regola, non è sicuramente l’interpretazione corretta del dettato costituzionale. La questione è così grave ed evidente che avrebbero dovuto capirlo anche gli azzeccagarbugli, improvvisati costituzionalisti, che discettano sui giornali e in tv. È deprecabile il comportamento di Matteo Renzi, ormai una consolidata, pessima consuetudine, che mentre è (stra) pagato dal Senato, mentre i suoi colleghi partecipano e votano le leggi, lui va a fare i propri affari a Riad. Lo ha fatto ieri, ma anche durante la crisi di governo, sempre, quando gli interessi lo portano altrove. Palazzo Madama, per lui, è come il dopolavoro ferroviario, ci va solo quando non ha altri impegni.  Mi sembra, questo intollerabile assenteismo, non solo uno scempio della Costituzione anche un comportamento da codice penale. A me pare una clamorosa e continua truffa nei confronti dello Stato. Che differenza passa tra un infermiere che, invece di andare all’ospedale, per svolgere il suo lavoro, per cui è pagato, va da un’altra parte a fare l’idraulico o l’elettricista? Qual è la differenza? Che il primo truffa lo Stato e l’altro l’Usl, solo che al primo non succede niente e l’altro rischia il licenziamento e l’arresto per truffa. E questo sarebbe uno Stato di diritto? Intollerabile l’umiliazione delle istituzioni e devastante il messaggio.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

Commenti

  1. Quello che Renzi è oggi riuscito a costruire intorno a se, non è tutta farina del suo sacco. Un partitino come Italia Viva con a capo un furbastro "ebetino" pronto a schierarsi col miglior offerente, fa immensamente comodo a Berlusconi e a tutto il Centro Destra. Potrebbe diventare assurdamente DETERMINANTE anche nella prossima tornata elettorale del successore di Mattarella. Non dimentichiamoci che fu proprio Renzi a volere
    fortemente Mattarella al Quirinale....

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