La Pace, invocata, sulle strade di San Francesco e la violenza nelle vie di Roma
Due
eventi, due manifestazioni a distanza di poche ore, e di pochi chilometri,
hanno caratterizzato questo fine settimana. Da una parte la marcia della Pace e
della fraternità Perugia-Assisi, con migliaia di uomini e donne di ogni età,
proveniente da tutte le parti del mondo, per invocare la pace, un dono prezioso
di cui, inspiegabilmente, non sappiamo godere e fare tesoro. Spesso, al
contrario, con violenze terrificanti, ne facciamo scempio. Cogliendo, anzi, tutte le occasioni, ignorando,
con intollerabile arroganza, il messaggio di San Francesco, di Aldo Capitini (che
questa marcia, sessanta anni fa, l’ha pensata) e di tantissimi uomini di buona
volontà, per mortificarlo, sfregiarlo e farne strazio. A Roma, sabato,
approfittando di un corteo tra le migliaia di persone che, a torto o a ragione,
si erano riunite per protestare, in maniera del tutto legittima, seppure a me
incomprensibile, per un presunto abuso da parte del governo di imporre, per
combattere il Covid-19, come peraltro sostiene la comunità scientifica, la
vaccinazione ed il green pass conseguente, si sono infiltrati i violenti ed è
successo il finimondo. Squadristi, fascisti e non, hanno cercato di arrivare
sotto Palazzo Chigi e poi hanno devastato la sede della Cgil e il pronto
soccorso del Policlinico Umberto I°. Il bilancio parla di 12 arrestati e 38
feriti. L’ennesima dimostrazione che la violenza, assurda, che cerca di sfruttare
le legittime istanze di migliaia di persone, preoccupate per una condizione
difficile, danneggia, mortifica ogni istanza e ogni idea. Perché non v’è alcun
dubbio che la situazione sia critica perché quelli che non si vogliono vaccinare,
per ragioni diverse, sono tanti, troppi. Quattro milioni solo quelli che
venerdì prossimo, senza il green pass, che ovviamente non hanno, non potranno
andare a lavorare. Che fare? Il tampone, che sarebbe l’alternativa da fare ogni
due giorni, costa, e nessuno vuole pagarlo. Ma così la situazione non può rimanere,
con forte tensioni che possono alimentare violenze tra la gente esasperata. Ci
dovrà pensare Mario Draghi, naturalmente, ma ritengo che una decisione, seppure
tampone, debba comunque essere presa prima di venerdì. Una potrebbe essere
quella di dire ai no vax che chi si ammala, senza aver fatto il vaccino, paga
le cure dell’ospedale. E’ la soluzione? Certo che no, ma forse potrebbe essere
il male minore, sperando che, nel frattempo, anche il virus perda la sua congenita,
preoccupante violenza.
Fortunato Vinci - www.lidealiberale.com-
- Agenzia Stampa Italia
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