La violenza non è di destra né di sinistra, è violenza e basta
Mi
pare che la politica abbia imboccato strade sbagliate, si sia mossa commettendo
molti errori dopo quello che è successo sabato scorso a Roma. Si tratta di
quelle ignobili devastazioni della sede della Cgil e del pronto soccorso del
Policlinico Umberto I°. Approfittando di una manifestazione di protesta,
legittima, di tutti coloro (no vax) che per ragioni diverse non hanno fatto il
vaccino ed ora, da venerdì prossimo, senza green pass, non possono andare a
lavorare. Un problema grave che coinvolge circa 4 milioni di lavoratori. Ci
sarebbe, in alternativa, il tampone, ma nessuno lo vuole pagare. E allora che
fare? Una soluzione va comunque presa entro le prossime ore, intanto la
politica litiga ancora una volta su un problema che mi pare di lana caprina.
Non che le violenze siano da sottovalutare, semmai è il contrario, quando si
vedono quelle immagini di inaudita violenza, incomprensibile, anche perché
senza una ragione seria, bisogna mettere in atto tutte le misure necessarie per
prevenire e reprimere, come mi pare stia facendo la polizia e la magistratura.
Senza avventurarsi come hanno fatto in molti in un sentiero che non porta da
nessuna parte. Dalla sinistra è arrivata, con una mozione del Pd, la richiesta
di “sciogliere Forza Nuova e tutti i movimenti di ispirazione neofascista” perché
in contrasto con la Costituzione e con la legge Scelba. Dal centrodestra unito,
Fdi, Fi e Lega, ribattono: “Presenteremo una mozione per sciogliere tutte le
formazioni eversive, non solo quelle evidenziate dalla sinistra”. Sbagliano entrambi.
Perché danno importanza, le considerano associazioni, conferiscono dignità a
quelle che sono solo frange violente e nulla più, che hanno sempre approfittato
di manifestazioni legittime per rovinare tutto.
Così come sono in grado di fare, e come hanno spesso fatto, quelli dei
centri sociali di estrema sinistra. Sciogliere Forza Nuova è una cosa che non
ha alcun senso, il giorno dopo ne farebbero un’altra con un nome diverso.
Invece, Giorgia Meloni con il suo partito di destra, Fratelli d’Italia, avrebbe
dovuto dire, già da molto tempo, che i violenti non appartengono al suo
partito, in maniera decisa, netta, inequivocabile. Tra l’altro, chi è violento non
può stare (starebbero a disagio) in un partito democratico, votato da milioni
di persone che non sono fasciste. Perché la Meloni non l’abbia mai detto, come,
a suo tempo, fece Gianfranco Fini con Alleanza Nazionale, non riesco proprio a
capirlo. Se è una questione elettorale la preoccupazione è del tutto inutile,
tanto quelle frange il voto lo daranno lo stesso alla destra; se no a chi? Nel
contempo, però, potrebbe essere il modo per convincere quegli elettori di
centro, moderati, che tentennano, incerti, se aderire ad un partito in cui la
leader fa fatica a liberarsi della zavorra violenta. Così si porrebbe fine,
finalmente, a queste continue, intollerabili, polemiche quotidiane che
distraggono il governo e il Parlamento dai problemi veri che sono tanti e
preoccupano seriamente l’opinione pubblica.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
Credo che il problema di fondo riguardi la mancata obbligatorietà legale della vaccinazione anti-Covid. Che il Green pass abbia fallito il suo scopo principale è sotto gli occhi di tutti. Allora mi chiedo perché l’azione legislativa non è stata perseguita? Per i ragazzi in età adolescenziale persiste la obbligatorietà di vaccinazione estesa a molti fattori patogeni ed allora perché non è stato esteso in questa occasione eccezionale di pandemia? Se la sperimentazione scientifica non offre assicurazioni sufficienti al potere legislativo ed esecutivo lo dicano!!
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