Nella Babele normativa provocata dalla pandemia, spiccano, per essere tra le peggiori, le norme del calcio. Follia in Casertana-Viterbese
La notizia riportata dal Corriere della Sera è una vicenda che ha
dell’incredibile. “La Casertana calcio falcidiata dal Covid, con ben 15
calciatori positivi “costretta” a scendere in campo con la Viterbese - 3-0 il
risultato finale a favore della squadra ospite - con nove giocatori, alcuni dei
quali sono febbricitanti, sebbene risultati negativi all’ultimo ciclo di
tamponi”. Sembra inverosimile. Una pazzia per una serie di ragioni. La prima
sono le norme. La Caserta aveva ottenuto la settimana precedente, sempre per
l’indisponibilità di molti calciatori risultati positivi, il rinvio della
partita contro il Bisceglie. Utilizzando l’unica opportunità ammessa per
ottenere il rinvio e il conseguente recupero del match. Il regolamento Uefa prevede,
infatti, che si giochi se il club abbia almeno 13 calciatori in rosa, compreso
obbligatoriamente un portiere, non colpiti da Covid-19, in tale conteggio
devono essere considerati i calciatori squalificati o infortunati. Altrimenti
il rinvio non è possibile chiederlo e si rischia la sconfitta 0-3 a tavolino. La
Lega Pro, con un comunicato, imprudente e inopportuno, ha approvato e anzi ha sottolineato
il rispetto del regolamento. Non vogliamo né fare polemiche, né criticare
l’operato del presidente della Lega, Francesco Ghirelli, ma è evidente che se
una squadra è costretta a scendere in campo in nove, di cui 3 febbricitanti, fa
scempio di alcuni valori che sono alla base delle discipline sportive, tra cui
il calcio. Ma fa scempio, nel contempo,
anche di tutte quelle precauzioni che ci dicono di seguire, sempre e comunque,
da dieci mesi, anche perché dei tre febbricitanti, due sono risultati, poi,
positivi al tampone Covid, contrariamente a quello che si era detto in un primo
momento. Mettere a repentaglio la salute di tutti i giocatori e della terna
arbitrale è stata una decisione inconcepibile ed irresponsabile. Bene ha fatto
la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ad aprire un’inchiesta
con l’ipotesi di reato di “epidemia colposa”. Il minimo.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia
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