La possibile "svolta" di Caserta nel match contro l'Imolese

 In questo momento di dubbi e incertezze c’è anche questo, l’interrogativo sportivo: ci sarà un cambiamento di modulo del Perugia nelle prossime due gare interne contro l’Imolese e Virtus Verona? Penso di sì: dal 3-5-2 al 4-3-1-2. Non si tratta certo di una rivoluzione, un ritocco tattico per dare più consistenza e più continuità alla fase offensiva. Esaminando il cammino dei biancorossi si è visto che Fabio Caserta, dopo la sconfitta di Mantova, ha saputo sistemare alla meglio sia la difesa, eccellente, sia il centrocampo, manovriero, e in grado di arginare con efficacia le iniziative degli avversari, quindi dal rendimento buono nella fase difensiva. Basta un dato: a Bolzano, la squadra di Stefano Vecchi, prima in classifica, non ha saputo fare un solo tiro verso la porta di Fulignati, e per pareggiare, dopo il gol di Melchiorri, ha avuto bisogno di un calcio di rigore, peraltro dubbio. Allora che cosa è mancato finora al Perugia per non stare in vetta alla classifica? Qualche munizione in più in attacco e la trasformazione in gol delle occasioni create. Si sa che il tecnico biancorosso non dispone di un cannoniere, un giocatore abituato a stare nell’area degli avversari e pronto, come un falco, a trasformare in gol ogni occasione che capita. Nel calcio, in tutte le categorie, il bomber che anche nelle giornate meno brillanti della squadra fa il gol, immeritato, ma vincente, è fondamentale per gli obiettivi importanti. La Juventus - tanto per fare qualche esempio recente -  ha pareggiato tre partite in cui non c’era Cristiano Ronaldo, Conte, all’Inter, è angosciato quando non può disporre di Lukako. Nel Perugia tutti sono bravi, Melchiorri, Murano, Bianchimano, Minesso, Elia, ma nessuno ha quelle caratteristiche. E, allora - immagino possa essere questa l’idea di Fabio Caserta - proviamo con qualche attaccante in più. Lo dico da qualche settimana. L’ipotesi potrebbe essere di far arretrare di qualche metro Melchiorri e schierare di punta Elia (Bianchimano) e Murano (Minesso), appunto un 4-3-1-2. Ho messo come titolare di partenza Elia perché sono convinto che il giocatore, finora, facendo il quinto di centrocampo, costretto a retrocedere a terzino in fase di non possesso, sia stato in qualche modo limitato nelle sue incursioni offensive che fanno tanto panico nelle difese avversarie. Liberato da queste incombenze tattiche, che comportano anche un conseguente dispendio di energie, immagino sia in grado di dare il meglio di sé, con i suoi attacchi e i suoi dribbling. L’Imolese, il prossimo avversario di domenica pomeriggio, ha una caratura tecnica modesta, ma - è inutile e banale ripeterlo ogni volta - non è una vittima predestinata, tra l’altro è l’unica squadra che ha battuto, e anche in trasferta, il Sudtirol, quindi va affrontata con la massima concentrazione ed il massimo impegno, ma farlo con un tridente pungente è un’ipotesi intrigante da prendere in considerazione.

                             Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia     

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