L'esproprio, chiamato patrimoniale, sempre al ceto medio, il cireneo dei tributi

 

Le voci si susseguono con una certa insistenza e sono le avvisaglie che qualcosa sta per accadere. Giuseppe Conte, e la sua maggioranza di governo, ha intenzione di mettere una patrimoniale. L’idea di far pagare un’imposta è contenuta in un emendamento alla legge di bilancio firmato da Nicola Fratoianni di Leu cui seguono le firme dei “giovani turchi” del Pd come Matteo Orfini, Giuditta Pini, Fausto Raciti ed altri. Con un Paese allo stremo, invece di aiutare, i governanti hanno l’infelice idea di mettere altre imposte a quei pochi che già le pagano. Invece di promuovere iniziative per scoprire gli evasori, che, come è ormai arcinoto, sottraggono ogni anno al bilancio dello Stato più di centoventi miliardi di euro (l’ammontare di metà Recovery fund, che ogni anno va in fumo, meglio nei conti bancari degli evasori) vogliono far pagare di più. Una follia. Di una maggioranza che ormai è in totale confusione. Come dimostrano ampiamente le decisioni schizofreniche che sono in grado di partorire. Dilapidano miliardi per acquisti senza alcun senso, e del tutto inutili, e poi impongono altri tributi. La patrimoniale colpirebbe i patrimoni che superano i 500.000 euro fino a un milione con un’aliquota dello 0,2 % per arrivare fino al 2% oltre i 50 milioni di base imponibile. E per il 2021 è previsto un altro prelievo del 3% sopra il miliardo di euro. Sembrano imposte per i ricchi. Un falso, pure beffardo. Intanto perché i veri ricchi non pagano quasi niente, sanno come fare per eludere il fisco e hanno la residenza nei paradisi fiscali. E allora sono imposte per il solito ceto medio, il cireneo dei tributi. Così chi ha qualche immobile, frutto, non di un furto ma di sacrifici e risparmi, arriva con facilità a un patrimonio di 500.000 euro perché le abitazioni, soprattutto nelle grandi città, hanno valutazioni virtuali, inventate dal fisco, lontani anni luce da quelle reali.  E su quei beni già si pagano, peraltro in stridente contrasto con la Costituzione, una decina di altri tributi. E non è finita, le solite voci ipotizzano anche possibili maggiori imposte sull’eredità. Considerata e trattata - dall’odio di classe e dall’ideologia delle mezzecalzette che ci governano -  come se fosse la vincita, improvvisa e fortunata, al gioco del lotto e non il frutto di rinunce e risparmi, a volte, di generazioni. Tutto questo mentre avvengono sprechi e dilapidazioni di risorse senza alcuna remora e senza alcun controllo. Come si fa a spendere più di un miliardo di euro per comprare, per le scuole, i banchi con le rotelle? A cosa servono? Incredibile e sconvolgente è la spiegazione che ha dato più volte il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina: per poterli spostare con maggiore facilità. Ci sarebbe da rinchiuderla immediatamente in un convento di clausura. La cosa più grave, però, non è che un ministro della Repubblica pensi e dica questo, è che questa sciocchezza mostruosa, dopo essere stata fatta propria dal governo, ha comportato una spesa enorme per lo Stato, senza scandalizzare nessuno. E dove li mettiamo i milioni di buoni per le biciclette? E il reddito di cittadinanza, dato a pioggia, che si aggira intorno agli 8 miliardi? Una maggioranza che gestisce e sperpera così il denaro pubblico come può aumentare ancora di più la pressione fiscale, già insopportabile, con una patrimoniale?  Se non avete le capacità, come, purtroppo, abbiamo avuto modo di vedere in tantissime occasioni, almeno abbiate un po’ di rispetto per i cittadini onesti. 

                        Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

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