Naufragio in Liguria, il Perugia affonda a Chiavari contro l'Entella (0-5)

 

Fare punti con la Virtus Entella, sperando di soffiare il terzo posto alla Carrarese impegnata con il Cesena era l’appunto principale nell’agenda di Alessandro Formisano. D’altronde l’avversario, relegato al tredicesimo posto, con soli 34 punti, con uno degli attacchi meno prolifici del campionato, dava, alla viglia, molte chances al Perugia di tornare imbattuto dalla trasferta in Liguria. E invece la comitiva biancorossa, zavorrata da una prestazione imbarazzante, appesantita da cinque gol, è affondato miseramente senza attenuanti.  L’avvio dei grifoni è stato, insolitamente, al piccolo trotto, ritmi lenti, facili da gestire per l’Entella che si è prima adeguata e poi ha approfittato di questa favorevole situazione per prendere l’iniziativa e impegnare una difesa che è apparsa, subito, fragile e distratta, tra l’altro perché mancavano le coperture tempestive di Paz a destra e Lisi a sinistra. Il primo allarme è capitato già al 16’ con Corbari, solo, a due passi che ha impegnato Adamins costretto ad una grande parata per deviare in angolo, dopo un buco clamoroso della difesa. Era già questo un segnale per avvertire Alessandro Formisano e i grifoni che così non poteva andare e, infatti, il gol è arrivato, dopo qualche minuto, al 34’, su mischia sempre per merito di Corbari. Il Perugia sembrava intontito, paralizzato, incapace di reagire e al 41’sempre Corbari, ha raddoppiato, approfittando di una difesa gruviera che, nonostante il ritorno dell’esperto Angella, ha sofferto, maledettamente, ogni incursione dei biancocelesti di Fabio Gallo. Il primo tempo si è chiuso senza nemmeno un tiro in porta, se non al 46’, un pallone, senza pretese, calciato da Agosti e parato facilmente da De Lucia. Nella seconda frazione era lecito aspettarsi qualcosa di più, non solo e non soltanto sotto il profilo tecnico, ma almeno da quello caratteriale. Tre cambi di Formisano, ma la musica, stonata, sempre la stessa, tanto che al 55’, per un fallo in area, Petermann ha trasformato il calcio di rigore, ma ormai la Virtus, impietosa, affondava i suoi colpi con una facilità estrema, contro undici fantasmi che vagavano, smarriti, per il campo senza un’idea, uno schema, un sussulto. I liguri dominavano e al 65’ altra mischia in area con Angella che ha deviato in porta il tiro ravvicinato di Corbari. Il quinto gol lo ha fatto Montevago al 70’, ma ormai era come se i padroni di casa giocassero da soli, per i biancorossi un’umiliazione senza precedenti. Perdere succede perché fa parte del gioco, ma perdere senza lottare, senza reagire, senza un moto d’orgoglio, scoraggia e deprime. Soprattutto quelle centinaia di tifosi che sono andati sugli spalti, con le bandiere al vento, a tifare Perugia.  

Fortunato Vinci – wwwlidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

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