La pubblicità coatta e l'amato, e rimpianto, "Carosello"
C’era
una volta “Carosello”. Noi - a quel tempo, adolescenti - aspettavamo con ansia
la “trasmissione pubblicitaria”, l’unica, con 4/5 filmati, con attori
conosciuti che magnificavano un amaro “contro il logorio della vita moderna”,
oppure le straordinarie performance delle automobili con “il tigre nel motore”,
se i proprietari si facevano sedurre e facevano il pieno con quel carburante
consigliato dalla pubblicità. E c’erano anche le meraviglie dei detersivi, o i
guai, con la caduta dei capelli, per non aver mai usato quella straordinaria
brillantina. Storielle allegre, che ti lasciavano il buonumore, prima di andare
a letto, perché “Carosello “era lo spartiacque, chiudeva la giornata della
stragrande maggioranza dei bambini/ragazzi di allora. Oggi le cose sono
completamente diverse per un’infinità di ragioni, ma mi sembra che si stia
esagerando. Ci era stato detto che i canali a pagamento non avrebbero trasmesso
pubblicità. Ne fanno più di quelle che non sono a pagamento. Ci sono
trasmissioni televisive che si dovrebbero chiamare “la pubblicità” perché “i
consigli per gli acquisti” sono più dei contenuti pseudo giornalistici. Ma se
la pubblicità, quando siamo a casa, serve anche per andare a telefonare, lavare
i denti o preparare la cena, quella al cinema supera i limiti della decenza. Nelle
multisale, i centri in cui ci sono una decina di sale cinematografiche, si paga
il biglietto per vedere il film, ma oltre al film ti propinano, e ti
costringono ad assistere a mezz’ora (cronometrata) di pubblicità coatta. Un’
intollerabile, esagerata coercizione. Invece di pagare, gli spettatori
dovrebbero essere pagati. E, poi, ci sono pure le emittenti specializzate nel
trasmettere gli spot sulle patologie che ci affliggono, tanto che i filmati sembrano
siano girati all’ospedale. Un elenco interminabile di medicine, e anche queste,
ovviamente, miracolose, per i malanni più diversi. Prevale, su tutte, la pillola contro
l’ingrossamento della prostata, che se non ce l’hai, l’ingrossamento, te lo fa
venire per le tante volte che lo ripetono. E ti rovinano la giornata.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
Sempre RAZIE, carissimo Fortunato, e molti cari saluti
RispondiEliminaMario Solinas
Tutto vero.
RispondiEliminaAnche questa volta, non si puo' non essere d'accordo.
Grazie.
Carlo Palumbo.