Nel buio del gioco un lampo di Rosi, per il Perugia solo un punto con il Cosenza

 

Il Perugia conquista un altro punticino contro il Cosenza, ma questa volta con una prestazione deludente nel gioco e nelle idee. Eppure l’avvio sembrava assai promettente prima Carretta e poi Murano hanno avuto subito, nei primi minuti, l’occasione del gol, ma, come al solito, sono state sprecate. Da quel momento il Cosenza, forse intimorito, ha stretto le fila e per non correre rischi ha eretto un muro che l’artiglieria leggera biancorossa, al solito con scarse munizioni, non ha mai nemmeno tentato di superare, così la partita, alla camomilla, è stata giocata (si fa per dire) in prevalenza a centrocampo, con passaggi banali e scontati.  Il Perugia aveva due direttori d’orchestra, Segre e Burrai, ma erano sistemati in posizione inutile, senza poter verticalizzare ed imprimere alla manovra più intensità e rapidità alla manovra, in queste condizioni le punte, Carretta e Murano, rimanevano isolati. Kouan dietro di loro, generoso, combattivo, ma mai in grado di rifinire e inventare qualcosa, tanto che, escluse quelle due palle gol, non c’è stato più nulla. Acqua pestata nel mortaio.  La gara si è vivacizzata, diciamo così con un po’ di audacia, nel secondo tempo, dopo che Rosi, con un deciso colpo di testa, ha battuto, con palla violenta sotto la traversa, Vigorito. Era il 5’ e il gol del vantaggio doveva svegliare il Perugia, perché da quel momento in poi poteva giocare di rimessa e sfruttare le ripartenze, invece si sono svegliati, soprattutto, gli uomini di Marco Zaffaroni che non avendo più nulla da perdere hanno provato a forzare i ritmi facendosi vedere, con una certa frequenza e pericolosità, dalle parti di Chichizola, impegnandolo, seriamente, in più di una occasione. Fino a quando, 22’, il portiere è stato battuto da Situm con un  tiro a mezz’altezza, che ha consentito agli ospiti di riportare la gara in parità. E il Perugia? Ha fatto poco per battere un’altra volta Vigorito, anche negli ultimi dieci minuti quando si è trovato in superiorità numerica per l’espulsione di Palmiero. Ora ci vuole una piccola, ma importante rivoluzione. Intanto, credo che tra gli uomini a disposizione di Alvini ci sia qualcuno che possa essere sistemato dietro le punte, chiamatelo, se volete, trequartista, per rifinire gli schemi offensivi. Kuoan è un incontrista e non è in grado di fare l’ultimo passaggio. È un equivoco tattico e tecnico che incide e condiziona il gioco di tutta la squadra. L’allenatore se ne sarà certamente accorto e a Cremona, mercoledì prossimo, farà sicuramente quei cambi che le partite giocate finora suggeriscono. Il Cosenza ha fatto la sua buona partita, con sagacia tattica per uscire dal “Curi” almeno con un punto, e l’obiettivo è stato raggiunto senza affanni, meritatamente.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

Commenti

  1. Sono d’accordo: il Perugia ha dimostrato di non possedere un gioco equilibrato e continuo. Come c’era da aspettarsi, la squadra deve acquisire più personalità e cattiveria specie in attacco. Speriamo che tali segnali favoriscano un assetto più efficace ed efficiente.

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