Le vessazioni di Stato e gli scarsi commedianti da avanspettacolo

 

Tempo fa, a chi, come Enrico Letta, segretario del Pd, che chiedeva, con la lungimiranza che gli è propria e che ne caratterizza la sua illuminata guida politica, di mettere l’ennesima patrimoniale, Mario Draghi, presidente del Consiglio, rispose, perentorio: “Questo non è il tempo di prendere soldi ai cittadini, ma di darli”. Una rassicurazione più netta ed autorevole non poteva esserci. Non abbiamo fatto in tempo a tranquillizzarci che sono arrivate, nel giro di poche settimane, due notizie terribili, devastanti per i bilanci familiari. Prima è stato il ministro del Tesoro, Daniele Franco a darci la lieta novella che stanno per essere applicate dal fisco, ed entrare in circolo, più deleterie di un virus, le nuove rendite catastali. Il colpo di grazia al settore immobiliare e a chi ha avuto la sciagurata idea, invece di dilapidare tutti i propri sudati risparmi in balocchi e profumi, di impiegarli, con rinunce e sacrifici, in una abitazione, per viverci e lasciarla, poi, ai figli e ai nipoti. Leggi, a tale proposito, su questo stesso giornale: “Allarme rosso: i bombardieri del fisco puntano la casa. Vogliono altri soldi per dilapidarli: continua lo scempio della Costituzione. Fermiamoli”. L’altro ieri, è salito al proscenio, per l’annuncio choc, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani: arriveranno rincari nella bolletta dell’energia elettrica fino al 42 %. Immediatamente, i commedianti da avanspettacolo, che occupano senza alcun merito e capacità le istituzioni, e che così maldestramente ci rappresentano, si sono, all’unisono, mobilitati per dire che sono contrari a questi rincari.  Vorrebbero far credere, ogni volta che ciò accade, che non sanno mai nulla di tributi e aumenti vari, tutto avviene a loro insaputa, per colpa del fato o dell’Europa. Cadono sempre dal pero. Nessuno di questi fenomeni che alloggia in Parlamento ha capito che, nelle bollette, solo un terzo dell’importo finale è dovuto alla materia prima energetica che viene consumata, il resto (cioè due terzi) sono costi commerciali e di distribuzione, imposte, accise, oneri di sistema. Non hanno capito che i generosi sussidi per le fonti rinnovabili, da anni, sono caricati sulle bollette degli altri utenti. Ora si cerca di porre rimedio con qualche alchimia finanziaria, tanto per dare l’impressione, al solito popolo bue, che le richieste di Salvini e di Tajani, di Meloni e di Letta, e delle altre mezzecalzette, sono state tutte accolte da Mario Draghi e che essi, all’interno del governo, contano. Come il due di spade quando la briscola è a coppe. Uno spettacolo penoso. Pensano, con queste patetiche dichiarazioni contro gli aumenti che sono da essi stessi votati, di guadagnare qualche consenso alle prossime elezioni amministrative. Allora, con le votazioni alle porte, ricordo loro qualche altra insopportabile indecenza per potersi indignare. Paghiamo ancora l’accisa (una delle 17, diciassette!) che grava sui carburanti, per la guerra d’Etiopia del 1935; paghiamo l’Iva del 22 %, sull’acqua minerale, come avviene per i beni di lusso, neanche fosse una Ferrari, e sono considerate, dal fisco, un lusso, con aliquota al 22 %, pure le ostie, quelle per la Comunione. Uno Stato che vessa così i cittadini e un Parlamento ridotto a teatro da avanspettacolo di terz’ordine, m’indignano. Forse, indignano anche voi.      

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

Commenti

  1. Indignano anche noi e tantissimo ! Indignano quando pensano che siamo di memoria labile,quando pensano di fare strada ( e purtroppo la fanno ) con i loro ignobili teatrini e con quella faccia da schiaffi, per non dire d'altro. Indignano quando si presentano davanti al popolo,quando, per le loro malefatte, dovrebbero stare in prigione! Indignano quando considerano sperpero " il reddito di cittadinanza" ( elargito a persone che per colpa loro non hanno un lavoro) e indignano ancora di più quando si pensa ai loro più che lauti compensi ai quali si aggiungono un mare di privilegi leciti e illeciti ! Potrei continuare a scrivere all'infinito perché le motivazioni sono infinite. Penso che da questa cloaca non se ne uscirà più ... Avrei una mia mezza soluzione per cominciare ... Cominciando dagli stipendi; un politico dovrebbe percepire uno stipendio medio, niente privilegi ( auto blu e altro ancora ) le colazioni di lavoro nelle mense aziendali con tiket, quando non hanno la possibilità di tornare a casa per la pausa pranzo,con le loro macchine, come fanno tutti i lavoratori di questa sgangherata Italia. Perché un politico non lavora più duramente di un impiegato o di un operaio ! L'impegno politico dovrebbe essere solo fede, abnegazione e vocazione al servizio della comunità ! Questo per cominciare !

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