Aumenta tutto, anche gli sprechi, meno stipendi e pensioni
È
arrivato il momento di pretendere, almeno, che la smettessero di prenderci in
giro con quella barzelletta” è il momento di dare, non di chiedere”. Da quando
Mario Draghi ha fatto questa affermazione, tranquillizzante, si è scatenato un
diluvio di aumenti. E siamo solo all’inizio. Dall’energia elettrica (+29,8%) al
gas (+14,4%), dai carburanti (al massimo da tre anni) a tutti i beni di prima
necessità. In un supermercato di Perugia ieri la frutta aveva un prezzo minimo
di 2,98 euro al Kg. Con la vecchia moneta 5.770 lire al chilo. Una follia. E
queste mezzecalzette che ci governano, i quali temono, a ragione, il voto di
domenica e lunedì, hanno fatto rinviare a dopo le elezioni, quindi a martedì
prossimo, tutti gli altri aumenti: il catasto sugli immobili, la modifica delle
aliquote Irpef e tutto quello che c’è da aumentare. Bisogna fare attenzione
all’impianto fotovoltaico “gratuito”, se si superano i 3Kw aumenta la rendita
catastale dell’immobile del 15%. E così si pagherà, per tutta la vita, più Irpef,
Imu e Tari. I Comuni fanno lo stesso, così come le Regioni. L’operazione di
Unicredit con Montepaschi, il mitico bancomat del Pci, che prevede “il trasferimento
allo Stato del contenzioso legale e dei crediti deteriorati e in via di
deterioramento” è stata rinviata, anche questa, alla fine di ottobre, perché si
vergognano di dirci quanti altri miliardi, pare 14, graveranno sulle spalle dei
cittadini, oltre ai miliardi già spesi dal Tesoro per acquistare la banca, ora
azionista al 66 %. Il rinvio era necessario perché proprio a Siena, domenica, ci
sono le elezioni suppletive per il seggio alla Camera lasciato libero da Pier
Carlo Padoan, diventato presidente di Mps. Inoltre, con il fatto che ci sono
delle agevolazioni fiscali per alcuni lavori, un po’ tutte le materie prime sono
aumentate, senza alcuna giustificazione. I preventivi, precedentemente fatti,
devono essere rivisti perché tutti i prezzi sono cresciuti. Naturalmente
nessuno degli appartenenti a questo esercito di mezzecalzette che ci governa,
malissimo, ha pensato che sia arrivata l’ora di fare la prima e più importante
cosa che tutte le persone oneste di questo Paese aspettano da sempre, la vera
lotta all’evasione fiscale, che ogni anno consentirebbe di recuperare un
centinaio di miliardi. E poi
ripristinare almeno la rivalutazione monetaria degli stipendi e soprattutto
delle pensioni. Invece abbiamo scoperto che con “le nuove regole di
indicizzazione delle pensioni lo Stato ha operato risparmi pari a 415 milioni
nel 2019, 1.222 milioni nel 2020 e 2.014 milioni nel 2021”. Viene spontaneo, però,
a questo punto, porsi una domanda: che Paese è mai questo che sottrae enormi
risorse, “risparmia” con le persone meno abbienti e, fino a quando hanno
lavorato, anche oneste e laboriose, per darle, senza pudore e senza limitazioni,
a chi ha truffato le banche; il Monte dei Paschi in questo caso, ma è già
avvenuto in passato con tanti altri istituti di credito. Questi comportamenti inquietanti
sconcertano non solo per quanto riguarda l’aspetto economico e sociale, ma
soprattutto impressionano e deprimono per quello morale. Mandano messaggi
devastanti. E meno male che sono i
migliori, pensate se fossero stati i peggiori.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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