La "rivoluzione" di Alvini manda in orbita il Perugia che allo "Zini" domina e batte nettamente (0-3) la Cremonese

 

Finalmente. Finalmente il Perugia che costruisce, che impone il suo gioco, che si erge a protagonista, che domina, che segna e che vince. Giocando alla grande e dal 42’ anche in inferiorità numerica. Che cosa è successo? È successo che Massimiliano Alvini ha pensato che visto che la società aveva fatto, nell’ultimo giorno di mercato, qualche acquisto assai interessante era giunto il momento di verificare sul campo la bravura dei nuovi arrivati e al fischio d’inizio si sono visti cinque nuovi giocatori rispetto all’undici che aveva pareggiato con una prestazione decisamente sotto tono contro il Cosenza. E che le scelte del tecnico biancorosse fossero azzeccate si è visto subito con un Perugia manovriero, abile nel costruire trame offensive e la ricerca immediata della porta, del gol, cosa che per il Perugia rappresenta una novità assoluta. È vero nei primi minuti anche la Cremonese ha avuto qualche opportunità, soprattutto al 13’ quando Bartolomei, su calcio di punizione, ha mandato il pallone sulla traversa della porta di Chichizola. Dal rinvio del portiere è partita l’azione del primo gol. E si è trattato di un’azione da manuale: Burrai ha lanciato sulla fascia destra Ferrarini che ha trovato De Luca in area, pallone smistato a Lisi, come al solito in agguato sotto porta, e per Carnesecchi, l’estremo difensore dei padroni di casa, non c’è stato nulla da fare. Il gol ha galvanizzato i biancorossi che con il passare del tempo dimostravano di essere nettamente superiori agli avversari, per la tenuta atletica, per l’acume tattico, per il bagaglio tecnico dei singoli. E così è venuto, quasi inevitabile, anche il raddoppio, anche questa azione molto ben costruita sulla fascia sinistra. Siamo al 29’, Lisi vede l’inserimento di Zanandrea e con un colpo di tacco lo invita a proseguire l’azione, prontissimo l’inserimento dell’esterno difensivo (debuttante in serie B) e tiro fortissimo che supera per la seconda volta il portiere dei grigiorossi. Ma anche con due gol di vantaggio c’erano motivi per rimanere prudenti sul risultato finale perché nella squadra di Fabio Pecchia, squalificato, e sostituito in panchina da Antonio Porta, c’erano giocatori, alcuni anche ex grifoni, abili tiratori scelti: Baez, Vido, Di Carmine, e poi nel secondo tempo, Bonaiuto e Ciofani. Un’ invidiabile cooperativa del gol assai temibile anche perché allo scadere del primo tempo Zanandrea prendeva il secondo cartellino giallo e la via degli spogliatoi. Era facile allora pensare a un secondo tempo di sofferenza per mantenere il risultato, invece il Perugia si è chiuso sì nella sua metà campo, come peraltro imponeva la situazione, ma con ordine e senza affanno ha saputo ribattere i velleitari attacchi dei padroni di casa. Non solo, all’80’ Kouan, infaticabile come sempre, ha saputo impostare un lucido contropiede e dopo uno scambio con Falzerano, che aveva preso il posto di Ferrarini, ha segnato la terza rete, per un successo meritatissimo con una prestazione da incorniciare. L’Alessandra, domenica prossima al “Curi”, all’ora di pranzo, dirà se si è imboccata una strada nuova, esaltante e vincente.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

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