Allarme rosso: i bombardieri del fisco puntano la casa. Vogliono altri soldi per dilapidarli. Continua lo scempio della Costituzione. Fermiamoli
La
notizia, apparentemente innocua, passa quasi inosservata, e, invece, è di
quelle terribili. Arriva direttamente dal ministro dell’Economia e delle
Finanze, Daniele Franco. Il Tesoro - nonostante la montagna di debiti che
abbiamo, lo chiamano ancora così - si sta organizzando per arrivare ad un
“costante aggiornamento dell’anagrafe immobiliare per un fisco più equo”.
Tremendo. Vuol dire mettere ancora una volta, per l’ennesima volta, come fonte
di reddito, e quindi di tributi, la casa, con un aggiornamento dei valori
catastali. Si tratta - spiegano al ministero - di scovare gli immobili che non
vengono dichiarati e inserire nella categoria corretta, come potrebbe essere
quello di spostare alcune abitazioni da A/3 “tipo economico” ad A/2 “tipo
civile”, con il conseguente aumento di valore. Detto così potrebbe essere anche
una buona notizia, trattandosi, in pratica, di fare, cosa che non è stata mai
fatta, nonostante le infinite promesse, una forma di lotta all’evasione. Ma
l’obiettivo principale non è questo, è quello di far gravare sulla casa tributi
più pesanti, per tutti, indistintamente. Sulla casa, escludendo le ville e le
abitazioni di lusso, ci sono da fare, preliminarmente, alcune considerazioni
che riguardano la situazione in cui si trova la stragrande maggioranza degli
italiani. La casa è l’investimento fatto, spesso con tanti sacrifici, per
viverci e per lasciare un bene, in eredità, poi, ai figli. È quello che hanno
fatto, che fanno, diligentemente, milioni di italiani. Un comportamento saggio,
virtuoso, lungimirante, che andrebbe apprezzato, lodato e agevolato. Una forma
di risparmio che dovrebbe essere adeguatamente tutelato, come, peraltro, impone
la Costituzione, viene, invece, massacrato da imposte e tasse, alcune palesemente
illegittime. Il contrasto è netto, in particolare, con questi due articoli
della Costituzione. L’art. 47: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio
in tutte le sue forme”. Di questo lo Stato italiano, meglio: le mezzecalzette
che ci governano (e non da adesso, ovvio) ne fanno addirittura scempio.
S’ignora e si vìola anche l’art. 53. “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese
pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema è informato a
criteri di progressività”. Come si fa ad incoraggiare e tutelare il risparmio
taglieggiato da una miriade di tributi? Non solo, questi oneri tributari sono
calcolati sul valore della casa. Cosa del tutto errata. E a peggiorare l’intollerabile
spregio giuridico su un valore della casa presunto, virtuale, quello che
risulta al fisco, attraverso gli estimi catastali, quelli che, appunto, saranno,
o sono già stati, modificati. Ma non vedono, queste mezzecalzette, che hanno
distrutto il mercato immobiliare? Che metà delle abitazioni sono con il
cartello “vendesi”? Con sottinteso “a prezzi bassissimi”, ammesso che si è in
grado di trovare un compratore, cosa abbastanza difficile perché tutti sono
scoraggiati dal fatto che su questo presunto valore del bene si dovrà poi
pagare l’Irpef (allo Stato, alla Regione e al Comune) la Tari, l’Imu. Di fatto
si tratta di cinque imposte patrimoniali calcolate, al di là di quello che
ritiene il fisco, su un valore dell’immobile che in molte zone del Paese, e in
molte e diffuse situazioni critiche, è addirittura zero. Anzi, sottozero,
perché tutti i tributi da pagare intaccano gli stipendi e, anche, le miserabili
pensioni. La Tari e l’Imu, inoltre, non sono progressive, come impone la
Costituzione. In questo scenario, già orribile e illegittimo, il fisco
interviene con la modifica degli estimi e delle categorie. Un bagno di sangue,
con aumento di imposte, secondo i calcoli che hanno riportato alcuni giornali, superiori,
solo dell’Imu, del 56% fino al 174%. Una pazzia. Altri soldi, che impongono
sacrifici inutili, che non bastano mai, e che, invece che per i servizi
pubblici, spesso pessimi, tenuti in condizioni penose per favorire i privati
(uno per tutti, la sanità), sono destinati ad essere bruciati, con
irresponsabile incapacità e leggerezza, come è stato fatto con la defunta Alitalia,
il Monte dei Paschi, la guerra in Afghanistan e tantissimi altri pozzi senza
fondo. Quando nascerà il movimento “no più altre imposte”?
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
Sono completamente d’accordo con quanto affermato. La vera è propria persecuzione fiscale presente sulla casa avrebbe un fondamento se lo scopo principale fosse la riduzione dello spaventoso debito pubblico. Ma di ciò non c’è traccia. Le risorse aggiuntive, come nel passato, andranno ad alimentare il pachiderma pubblico, inefficiente ed anacreontico. Il nostro futuro, specie quello dei nostri figli, appare difficile e viziato da un’impostazione fiscale non lungimirante e sprecona.
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