I calabresi malati invidiano il "paziente" Silvio Berlusconi

 

I giornali riportano la notizia che anche ieri Silvio Berlusconi che, com’è noto, soffre di qualche patologia, ha avuto bisogno di un veloce ricovero in ospedale per “accertamenti e controlli”. Qualcuno, come al solito, collega la situazione sanitaria con gli impegni giudiziari, cioè che invece di andare in tribunale va all’ospedale. Non credo affatto che sia così, la ritengo, anzi, una cattiveria e una falsità. Silvio Berlusconi, invece, viene guardato con invidia dai calabresi per le possibilità che ha di curarsi velocemente, sono i tanti pazienti come lui, ma che non hanno, non possono avere, lo stesso trattamento sanitario. La Calabria, è cosa arcinota, ha la sanità che dire disastrosa è un eufemismo, commissariata da più di dieci anni, senza alcun miglioramento. Salgono solo i ticket. La tassa sulle malattie: più stai male e più paghi. Inconcepibile e vergognoso. Sopravvive un minimo di assistenza solo grazie alla bravura di molti medici ed infermieri che s’impegnano, con abnegazione, per far pesare meno possibile le inefficienze di un servizio che soffre della totale assenza o, se preferite, perché si adatta meglio, della latitanza delle istituzioni. Qui se lo sognano il ricovero immediato, periodico, costante per “accertamenti e controlli”. La prenotazione delle visite nelle strutture pubbliche, quando non si è costretti a rivolgersi ai privati, è di mesi e, qualche volta, arriva addirittura a superare l’anno. Una visita cardiologica, fissata fra tre, quattro mesi, è inutile, perché in questi casi la diagnosi è affidata al tempo: se il paziente è ancora vivo vuol dire che non è grave. Un’ambulanza senza un medico a bordo, fa solo perdere tempo per il ricovero, meglio usare l’automobile di famiglia. Il 3 e il 4 ottobre in Calabria si rinnova il Consiglio Regionale. Vorrei suggerire ai candidati, con massimo pragmatismo, senza inutili e insopportabili pomposità, di mettere solo tre punti nel programma: la sanità, le strade, l’ambiente. Per i calabresi sarebbero tre miracoli.

   Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia    

Commenti

  1. Ritengo che il sentimento di invidia di alcuni calabresi per le differenti accessibilità al SSN, in dipendenza delle regioni di residenza sia fuori luogo. La soluzione delle discrepanze relative alla fruizione del SSN si risolverebbe in modo immediato: togliere le relative competenze alle Regioni per riconsegnarle al ministero della Salute. Ciò toglierebbe, da un lato, il potere dei politici locali e dall’altro, potrebbe attuare un principio cardine costituzionale che configura il diritto alla salute di ogni cittadino, indipendente dalla longitudine e latitudine di residenza. In tal modo con la compartecipazione dei poteri locali, un governo centrale dell’amministrazione sanitaria, conferirebbe un minimo di uguaglianza al diritto alla salute. L’esistenza di discrepanze inaccettabili di accessibilità al SSN, dipendente dalla regione di appartenenza, rappresenta un vergognoso e medievale aspetto di arretratezza al quale, incredibilmente, i cittadini ed i partiti si adeguano. Questa di che è una vergogna!!

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