In Parlamento spettacolo, indecente, di mediocrità e disprezzo reciproco
Sgomento.
Sgomento nel vedere, e sentire, a chi abbiamo affidato le nostre istituzioni.
Maggioranza e opposizione, uniti nel degrado morale, politico, istituzionale. Parlano
del mercato delle vacche. Un lessico da campo boario. Scempio dell’art. 54
della Costituzione: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il
dovere di adempierle con disciplina e onore”. Due giorni, prima alla Camera e
poi al Senato, in cui ci si è dimenticati della drammatica situazione in cui siamo,
per mandare in onda il peggio che possono esprimere tutti coloro che sono
chiamati a rappresentarci. Ci vorrebbe una legge, ispirata all’articolo sopra
citato, per dichiarare “impresentabili”, “incandidabili” tutti coloro che con
incarichi di funzioni pubbliche abbiano violato quel dovere imposto dalla
Costituzione. È stato invocato l’intervento del presidente Sergio Mattarella,
sì, dovrebbe intervenire, per fare, se potesse, come fece Gesù: cacciare i
mercanti dal tempio. È possibile essere così tanto irresponsabili? In un Paese
normale, ci sarebbe stata una mobilitazione generale per arginare la pandemia,
per trovare i vaccini, per salvare le vite umane, per limitare i danni
economici, tutti insieme. Che c’importa della maggioranza e dell’opposizione,
nell’emergenza bisogna stare uniti. Conte e tutto il suo governo sono degli
incapaci? Ammettiamo che sia vero, appena ritornano le condizioni di normalità,
si mandi via e si trovi un altro, o si torni a votare. Ma finché c’è questa
situazione drammatica, non è possibile assistere a questi comportamenti
irresponsabili. Esultare perché i vaccini non arrivano per dimostrare
l’incapacità del governo è di un cinismo, di un disprezzo per la vita umana, di
uno squallore, che non si possono più tollerare. Sentire il neo assessore al Welfare della
Regione Lombardia Letizia Moratti, dire, con altezzosità e cinismo, che il
vaccino va distribuito prima agli abitanti delle Regioni che hanno il Pil più
alto, vuol dire che la politica ha toccato il fondo. Non può fare peggio. Leggere
quello che ho visto, virgolettato, su un giornale questa mattina, riferito a
Matteo Renzi, mi fa pena per lui: “Zingaretti? Voleva un nuovo governo poi ha
cambiato idea. Io all’opposizione mi diverto: farò da ago della bilancia su tutto.
Conferenza dei capigruppo, aula, commissioni. Il gruppo non salta”. Ma è
concepibile dire mi diverto? In questa situazione dice che si diverte a mettere
il bastone, ostacolare in tutti i modi l’azione del governo. Lui, che ha
provocato la crisi con Italia viva, un partito, il suo, composto da 47
transfughi, traditori degli impegni che avevano assunto con gli elettori. Lui
che il gruppo lo ha fatto con un espediente, utilizzando il simbolo del Psi? Un
gruppo che è stato ambiguo fino all’ultimo. Dopo aver detto dei disastri di
Conte e del suo governo, avventurandosi addirittura in “vulnus alla
democrazia”, in cui c’erano tre loro rappresentanti, due ministre e un
sottosegretario, evidentemente senza alcuna autorevolezza, solo a scaldare la
sedia, non hanno avuto il coraggio di votare contro e provocare la crisi, ma
hanno deciso per una pilatesca astensione. Perché in caso di elezioni
anticipate a perdere per certo la poltrona parlamentare sarebbero stati, per
primi, sicuramente, i 48 parlamentari di Iv, che “gode”, nei sondaggi, di un
fallimentare e patetico 2,9 %. E ora? La fiducia al governo, sia pure con una
maggioranza relativa di 156 voti, e 140 contrari, c’è stata, com’è noto, ma è
chiaro che l’instabilità continuerà finché l’attuale maggioranza non riuscirà a
trovare il sostegno di altri parlamentari, costruttori, responsabili, come si
vogliono chiamare, per sostituire i voti di Italia viva, passata
all’opposizione. Si continuerà con la navigazione a vista, non solo in politica,
purtroppo, anche nella sanità.
Fortunato Vinci - www.lidealiberale.com - Agenzia Stampa Italia
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