Visti i (leggeri) miglioranti a Pontedera, ma il Perugia conquista, però, solo un punto (2-2)

 

Il Perugia, oggi, in trasferta, in Toscana, all’Ettore Manucci di Pontedera, per la conferma di quel buono che si era visto contro il Livorno e, in Coppa Italia, contro il Latina. Era l’occasione migliore anche per guadagnare punti e migliorare una classifica che, solo per la penalizzazione del Rimini, vede i grifoni al penultimo e non all’ultimo posto. La squadra di Leonardo Menichini, seppure con qualche punto in più in classifica, non aveva dimostrato, finora, di essere molto meglio dei grifoni, avendo la peggiore difesa e la peggiore differenza reti, con sul groppone anche sei sconfitte. E in campo si è vista la modestia dei toscani e la conferma dei miglioramenti del Perugia. Ma si sono pure visti, meglio rivisti, e confermati anche questi, purtroppo, i limiti di una squadra che pur giocando, a tratti, decisamente meglio è stata costretta a recuperare due volte lo svantaggio. A sorpresa, infatti, dopo mezzora di dominio biancorosso, a passare in vantaggio sono stati i padroni di casa, al 34’, con Vitali che, in contropiede, ha fatto cinquanta metri con la palla al piede e dal limite ha battuto, con un gran tiro, Gemello. Il Perugia, che pur avendo avuto in mano il controllo del gioco e della partita non aveva mai saputo impegnare il portiere Biagini, è riuscito a pareggiare solo sugli sviluppi di un calcio d’angolo, al 42’, con Giraudo. Il giocatore, nella mischia che si è verificata, è saltato più in alto di tutti e, di testa, ha segnato il gol del pareggio. Il secondo tempo è stato più equilibrato, ma sono andati ancora in vantaggio, al 56’, i granata con un fendente micidiale di Ladinetti. Il Perugia ha provato a reagire, alzando il ritmo e facendo qualche tiro da fuori area, senza fortuna, con Bartolomei e Bacchin, che aveva preso il posto di Kanoute. Per rimettere la gara in equilibrio ci è voluta, così, una prodezza di Manzari che, al 69’, direttamente da calcio d’angolo, ha uccellato Biagini. Un tiro come quelli che, tanti anni fa, erano la “specialità” di Massimo Palanca, per la gioia dei tifosi del Catanzaro. È un’ovvietà disarmante dire ora che è meglio un punto che niente, ma quando l’avversario è modesto, come oggi il Pontedera, si può e si deve certamente fare di più.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.comAgenzia Stampa Italia

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