Il Perugia "carrozzato" Tedesco impone il pareggio all'Arezzo nel derby dell'Etruria (0-0)

 

Perugia – Arezzo, la partita “giusta” l’aveva definita, alla vigilia del match, Giovanni Tedesco. Il tecnico biancorosso aveva voglia di un test probante per verificare sul campo, e con la prima della classe, i progressi della squadra, finalmente “sua”: “carrozzata” Tedesco. E i grifoni hanno superato l’esame, brillantemente. Lo hanno superato con una difesa imperniata sulla abilità e l’esperienza di Angella e Riccardi, con ai fianchi due esterni grintosi e ordinati come Calapai a destra e Tozzuolo a sinistra. Un centrocampo che costruisce il gioco e le azioni sull’asse centrale Bartolomei – Manzari che sanno difendere e impostare con qualità. L’attacco ha la voglia di Montevago e di Kanoute con la verve (quando entra) di Bacchin. Una formazione che ha giocato alla pari con l’Arezzo, e, a tratti, anche meglio, a dimostrazione che quei 24 punti di differenza in classifica possono essere spiegati solo dalla sciagurata partenza del Perugia. Si è visto che quello che era stato detto tanto tempo fa, e cioè che l’organico biancorosso non fosse così scarso come dicevano i risultati, era ed è vero. Certo, la svolta c’è stata con l’arrivo dei tre re magi (Tedesco, Gaucci e Novellino) che hanno saputo costruire una squadra, cominciando dall’autostima dei singoli e, subito dopo, nell’avere saputo trovare la combinazione tecnica migliore per dare idee e fiducia a chi mostrava di essere depresso e demoralizzato. Tutto dimenticato? Certamente no, ma la prestazione di oggi ha dimostrato che sono stati fatti passi da gigante in così pochi giorni. Il pressing alto, l’esuberanza atletica, la convinzione nei propri mezzi hanno consentito al Perugia di affrontare l’avversario con l’intenzione di batterlo in tutte le zone del campo con il piglio e la determinazione che non si erano mai visto prima. Gli amaranto, che vantano il migliore attacco del torneo (26 gol), hanno tirato, e da lontano, solo due volte. Il Perugia ha fatto lo stesso, ma, nel bilancio, a favore dei biancorossi, c’è che forse c’è stato un fallo da rigore su Montevago e al 92’ Venturi è stato bravissimo a deviare sulla traversa il pallone scagliato fortissimo da Torrasi, entrato qualche minuto prima al posto di Bartolomei, sfinito, uscito tra gli applausi. Un solo punto, dunque, ma corredato da una prestazione encomiabile. A Sassari, sabato prossimo contro la Torres, ci sono tutte le condizioni per una replica.    

Fortunato Vinciwww.lidealiberale.comAgenzia Stampa Italia

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