Quella indimenticabile promozione del Perugia in serie A con Gaucci e Galeone
Il
campionato di serie B del 1995-‘96 i grifoni lo cominciano con il ritorno, in
panchina, di Walter Alfredo Novellino, e l’arrivo di Marco Negri dal Cosenza,
dove aveva segnato 19 reti, da affiancarlo, in attacco, a Cornacchini. Traggo frammenti
suggestivi importanti di quella indimenticabile promozione per ricordare
Giovanni Galeone, scomparso, ieri, a 84 anni, dal mio libro “L’uomo in
biancorosso, il Grifo e Gaucci: quattordici anni di (tormentati) successi e di
tante altre cose…” del 2009, edito da Calzetti e Mariucci. La squadra non parte
con il piede giusto e quando le cose non vanno bene il presidente Luciano
Gaucci va giù pesante, alle sue maniere. A subire le conseguenze non può che
essere l’allenatore e, infatti, Novellino ad un certo punto si rende conto che
la seconda esperienza alla guida dei grifoni si può considerare conclusa, visto
che il Perugia, dopo 5 giornate, è ultimo con soli 3 punti. “Certe scelte -
rifletteva amaro il buon Walter - dovevo pensarle meglio, invece, dissi sì, non
feci calcoli, decisi d’istinto”. Il licenziamento del tecnico è del tutto
particolare e anomalo, con un telegramma gli viene comunicata la nomina ad
“osservatore” del Perugia. Al suo posto Diego Giannattasio, promosso sul campo
dalla squadra primavera (vicecampione d’Italia) alla prima squadra. Ma Luciano
Gaucci, sin dall’estate, ha in mente un altro, Giovanni Galeone e così, presto.
avviene l’ingaggio. E subito la squadra comincia a risalire la classifica, Gaucci
torna subito ottimista. “Ora non è più come prima, alla possibilità di vincere
crediamo fino in fondo. E il merito è di Galeone che ha avuto il coraggio di
fare certe mosse, come quella di Giunti regista: l’allenatore ha trasformato
Federico, che spesso è il migliore”. … Dopo la partita di Salerno (10 dicembre)
finita 1-1 con rete di Negri, Galeone è felice e raggiante per la prestazione:
“Un primo tempo da serie A. Un calcio così bello, fuori casa, non l’ho visto
nemmeno con la corazzata Udinese (la squadra che allenava l’anno prima, ndr)”. “Partita stupenda, difficilmente
ripetibile” secondo Galeone, quella giocata e vinta, 2-1, contro la Reggiana, con
reti di Negri e Briaschi. Come si vede è entrato in campo il calcio champagne….
Si arriva all’ultima partita. Il Perugia gioca in casa con il Verona, ma c’è da
guardare anche la Salernitana, in lotta per la promozione. Alla fine, dopo un
pomeriggio avvincente, con un’altalena di emozioni straordinaria, il Perugia vince
3-2. Quando arriva il triplice fischio almeno centomila sostenitori, impazziti
di gioia, invadono il campo e la città. I grifoni, dopo quindici anni e qualche
giorno da quel lontano Perugia-Torino, del 24 maggio 1981, tornano in serie A,
con Bologna, Verona e Reggiana. Luciano Gaucci aveva puntato, come era abituato
a fare con i suoi cavalli di razza, su Giovanni Galeone, il maestro, il
profeta, il tecnico vincente (30 partite, 54 punti, dall’ultimo al quarto
posto) e il presidente sintetizzò così le sue impressioni “È la vittoria più
sofferta, abbiamo fatto un campionato che resterà nella storia”. È vero, il
resto non conta. Addio mister. 
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia      
   
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