Tra luci (poche) e ombre (molte) e con tre allenatori il campionato mediocre e deludente del Perugia

 

Il campionato del Perugia è finito con la vittoria, 3-0, contro il Pontedera, partita, peraltro, diventata amichevole. E, forse, è già cominciato il prossimo: prima con le dichiarazioni di Mauro Meluso: “In due anni in serie B” e poi con le vaghe assicurazioni, durante l’interrogatorio, in tv, di ieri sera, del direttore generale, Herman Borras. Però non si può dimenticare quello appena concluso, che con sole undici vittorie, quattordici pareggi e tredici sconfitte, e il 12esimo posto in classifica, è stato un campionato mediocre, in tutto: per il gioco, i risultati, l’atteggiamento. I tifosi, allo stadio, nell’ultima gara, hanno detto la loro, con la drastica sintesi consentita dagli striscioni: “Giocatori: indegni tutti via”, “Società: Perugia merita di più”. Alla vigilia del campionato, un po’ tutti avevamo giudicato l’organico, a disposizione di Alessandro Formisano, di livello discreto, un mix tra tanti giovani di belle speranze, tra cui Giunti, Seghetti, Di Maggio, Montevago, Marconi, Amoran, Lewis, Polizzi e alcuni giocatori esperti: Angella, Bartolomei, Lisi, Matos, Dell’Orco, insomma una squadra competitiva, seppure incompleta, sicuramente in due ruoli chiave: un bomber dal rendimento consolidato e un trequartista di esperienza e qualità. Quando manca il cannoniere, ovviamente, si fa fatica a vincere, soprattutto quelle partite equilibrate, che in serie C sono la maggioranza, quando solo la prodezza del singolo può fare la differenza. Per quanto riguarda il trequartista, o il rifinitore, si sa che c’è qualche allenatore che non lo ritiene importante, io penso, invece, che senza un trequartista il gioco offensivo fa fatica ad essere verticalizzato con la necessaria velocità ed efficacia.  Questo, infatti, ha indotto, un po’ tutti e tre gli allenatori, a cercare di costruire la manovra offensiva dalle fasce, spesso con Mezzoni a destra e Giraudo a sinistra, ma Montevago, centravanti, pur avendo alla fine segnato 13 gol, da solo in area non è stato sempre in grado di finalizzare le poche occasioni create. C’è poi da aggiungere che, per tutto il campionato, ci sono stati continui e lunghi infortuni di alcuni calciatori importanti, Lewis più di tutti, ed è giusto, quindi, oltre che doveroso, concedere le attenuanti ai tre allenatori per le tante difficoltà incontrate nella disponibilità dei giocatori. Si è partiti con la poca fiducia della piazza per Formisano, tra l’altro un lascito, e solo per questo già poco gradito, di Massimiliano Santopadre. E alla prima giornata, a Piancastagnaio, nemmeno 4mila abitanti, contro una squadra appena approdata dalla serie D, alla fine del primo tempo i grifoni erano già sotto di tre reti (a una), svantaggio poi recuperato con un finale arrembante per un 3-3 assai poco rassicurante. Poi, senza stare a raccontare tutte le partite, alti e bassi ed esonero dell’allenatore, con panchina a Lamberto Zauli, ma anche lui non è sembrato un fenomeno, gravemente responsabile, tra l’altro, per aver perso, per colpa grave, anzi gravissima, l’opportunità di proseguire nella corsa per la Coppa Italia. L’avversario era l’Arezzo, che cinque giorni prima, al “Curi”, era stato nettamente battuto, nel gioco e nel punteggio, in una delle più belle e convincenti partite di tutto il campionato. Logica, buonsenso e consuetudine consigliavano (di più: imponevano) di giocare con la stessa formazione. Lo avevamo raccomandato anche in tv, ebbene il tecnico ha cambiato ben cinque giocatori, partita pessima, sconfitta ed eliminazione. Il trofeo, come si sa, l’ha poi vinto il Rimini, che non era molto più forte del Perugia, e ora la squadra di Antonio Buscè parteciperà ai playoff dalla fase nazionale. Qualche settimana dopo licenziato anche Zauli e l’arrivo di Vincenzo Cangelosi, ancora alti e bassi, più bassi che alti, ed eliminazione anche dai playoff. Certo, è arrivata, seppure dopo tanti affanni, la salvezza; se era solo questo l’obiettivo, è andata bene. Ai tifosi no. Sono d’accordo anch’io: “Perugia merita di più”. 

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia     

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