L'Etruria, e il modulo, non portano bene al Perugia che perde ad Arezzo (2-0)
Il
derby dell’Etruria, tra Arezzo e Perugia, è capitato, a dare ulteriore
importanza al match, con i grifoni proprio sull’uscio dei playoff e, anche per
questo, al di là della tradizionale rivalità, i giocatori avevano più stimoli e
molti interessi a far punti allo stadio Città di Arezzo. D’altronde, riuscire a
partecipare agli spareggi promozione è, per i biancorossi, l’ultimo e solo
obiettivo di questo finale di campionato. Galvanizzato dal rotondo successo
contro il Pineto, Vincenzo Cangelosi ha studiato bene la gara e lo ha detto
alla vigilia, “mi aspetto miglioramenti in fase offensiva, ho una mia idea”, ma
evidentemente quella di questa sera non era quella giusta. La partita è stata,
infatti, favorevole ai padroni di casa perché gli uomini di Cristian Bucchi
hanno giocato meglio, con maggiore convinzione, con intensità e hanno messo in
serie difficoltà il Perugia. Il primo gol è arrivato al 38’ per merito di
Tavernelli, con il pallone che, però, gli ha dato Amoran, in pratica un
autogol, ma comunque fino a quel momento l’iniziativa era stata sempre lasciata
agli amaranto. Il 4-3-3 con cui è partito il Perugia si è dimostrato poco
adatto a questa squadra, per la semplice ragione che senza i due esterni di
centrocampo, fluidificanti, in grado di sfruttare le fasce come avviene con il
3-5-2 la costruzione del gioco non esiste e si va a tentoni. Senza un
trequartista o un rifinitore è inevitabile che accada. Cosa che è avvenuto durante
tutta la partita. Il raddoppio dei padroni di casa c’è stato quasi subito, in
avvio del secondo tempo, al 47’, con una staffilata di Pattarello. E già sul
2-0 è sembrato che il confronto fosse già chiuso, da allora in poi sempre e ancora
amaranto, pronti al tiro ad impegnare Gemello. Di notizie dei grifoni nulla o
quasi dalle parti di Trombini. Eppure Cangelosi ha fatto pure dei cambi: ha
messo Cisco e Seghetti, ha inserito Di Maggio e Torrasi, insomma tutta
l’artiglieria, chiamiamola così, ma al di là di un generoso quanto caotico
assalto non si è visto nulla di concreto e di interessante. Nemmeno un tiro. Un
guaio, naturalmente. Perché, ammesso che si riesca a varcare la porta dei playoff,
si farà solo dalle ultime posizioni, il che vuol dire che per non essere subito
eliminati bisogna segnare e vincere. Intanto, bisogna farlo con i prossimi tre
avversari, prima della conclusione del campionato: Sestri Levante, Campobasso e
Pontedera.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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