Approvato il riarmo dell'Ue con l'Italia che ha giocato la tripla(!) Ma non è necessario per difendersi

 

Ieri è stato votato a Strasburgo, dal Parlamento Europeo, il piano di riarmo cosiddetto Rearm Eu, ovvero la politica di sicurezza e di difesa della Ue, proposto dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. I nostri parlamentari - secondo consolidate abitudini nazionali - hanno giocato la tripla. C’è chi si è detto favorevole (Fi e Pd, salvo i due indipendenti) chi contrario (M5S, Avs e Lega) e chi si è astenuto (FdI). Magnifico. Come ho già avuto modo di dire, la decisione, questa decisione, non mi convince, pur essendo fermamente consapevole che l’Europa deve, usando tutti i mezzi necessari, potersi difendere dalle farneticanti mire espansionistiche di qualche dittatore, presente e futuro. Per farlo, cioè per predisporre un piano di difesa per tutti e 27 paesi non credo sia, però, bisogno di spendere 800 miliardi di euro. Impiegare tutti questi soldi per le armi non è una decisione saggia, non lo è per la semplice ragione che un’alternativa di difesa c’è e può essere altrettanto efficace. Il riarmo, di tutti i paesi Ue, non ha lo scopo, ovviamente, di attaccare qualcuno, deve servire solo e soltanto per dissuadere qualche dittatore, facendogli capire che attaccando o invadendo qualche paese dell’Ue, troverebbe la reazione non del solo paese invaso, ma di 27 eserciti, armati a dovere (da qui le ragioni del riarmo) pronti a respingere l’invasore. Se è questo lo scudo protettivo che si vuole creare, è quello che finora ha fatto, e da circa 80 anni, la Nato. Ma reagire con le armi - sostengono i pacifisti del movimento anti guerra che si riuniranno in piazza anche sabato 5 aprile - significa far esplodere la terza guerra mondiale e con le armi nucleari, si distruggerebbe il pianeta. Certamente, d’accordo, sarebbe proprio così. Ma avere le armi significa proprio questo: scongiurare l’attacco nemico e, quindi, la guerra. Altrimenti come si può dissuadere un dittatore, che ha a disposizione un esercito super armato? Come ci si può difendere? Non ci è stato mai spiegato da coloro che si dichiarano pacifisti, a prescindere. Con il ragionamento? Ricordargli che c’è stata la manifestazione a Roma del movimento anti guerra, o la marcia per la pace Perugia Assisi? Come? E, allora, la soluzione più saggia e la più semplice è quella di un trattato (in pratica una Nato europea) tra i 27 paesi europei, 28 aggiungendo la Gran Bretagna, che senza spendere gli 800 miliardi, con gli eserciti e con le armi che attualmente sono a loro disposizione, quindi senza bisogno, come dice qualcuno, di un esercito unico europeo, si impegnano, tutti insieme, ad intervenire in caso di invasione o di aggressione di uno dei 28 paesi e di altri che eventualmente volessero aggiungersi. Si può firmare subito, senza dilapidare enormi risorse, facendo stare in pace e tranquilli più di 500 milioni di abitanti. Ma reagire non vuol dire solo una reazione armata, quella solo come extrema ratio. Subito si può reagire isolando il paese aggressore. Se tutto il mondo occidentale, quando c’è stata l’operazione speciale dell’armata russa di Putin, che ha invaso l’Ucraina, avessero isolato immediatamente la Russia, invece del distillato di sanzioni, quasi simboliche e ridicole, con la chiusura immediata (immediata!) delle ambasciate, con l’interruzione dei voli e di tutti gli scambi commerciali, compreso il blocco degli scambi finanziari  e di tutti i conti nelle varie banche di mezzo mondo, allora gli stessi russi si sarebbero chiesto cosa stava combinando il loro dittatore, cosa che, forse, ancora non sanno del tutto. Ci sarebbero stati certamente dei problemi per il mondo occidentale, ma quella a soffrire di più sarebbe stata l’economia russa, e Putin non avrebbe potuto reggere tutto questo tempo. Ma così non è stato e si vedono le conseguenze. Fare un trattato come sopra detto, dunque, potrebbe essere una soluzione, anche se, lo so, farebbe male alle imprese delle armi e delle munizioni, che già hanno segnato significativi progressi nei listini delle varie Borse mondiali. Ma la cosa che non riesco a capire è proprio questa: come mai i pacifisti non pensano mai ad un trattato di questo genere. Quello che potrebbe scongiurare veramente la terza guerra mondiale. Ma non lo propongono mai, chissà perché?

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia  

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