Ma qual è l'ora giusta in cui può intervenire la magistratura ?

 

Era cosa scontata, scontatissima che la politica reagisse, in maniera scomposta e inopportuna, alla decisione della magistratura di Cagliari, che, su un’indagine per corruzione, abuso d’ufficio e altri reati, ieri, con un’ordinanza, ha disposto il sequestro cautelare di beni per 350 mila euro nei confronti del presidente della Regione Sardegna Christian Solinas e di altri 6 indagati. Subito è arrivato, all’unisono: “Si vota, giustizia ad orologeria”. Sempre così, ogni volta che c’è un provvedimento della magistratura nei confronti di qualche politico, è sempre, immancabilmente, “ad orologeria”, nel senso che il provvedimento è nei tempi sbagliati, perché vicino alle votazioni. La questione è che essendo il nostro Paese ancora in una democrazia, seppure zoppa, ci sono tanti appuntamenti elettorali e, allora, c’è sempre un intervento, considerato intempestivo e inopportuno, dei giudici. Così, però, si induce l’opinione pubblica a pensare che se i giudici non sono giusti e corretti nemmeno sui tempi, si porta a ritenere che non lo siano nemmeno quando decidono le sentenze. Messaggio devastante, gravissimo. Nessuno, invece, ha mai pensato che se i politici commettessero meno reati ci sarebbero anche meno interventi della magistratura. Se è vero, e purtroppo è vero, che tante cose non vanno nei gangli della giustizia si intervenga lì, ma si evitino queste banali, semplicistiche e pesanti denigrazioni. Volutamente non ho scritto a quale partito appartiene Solinas, non perché è noto ed è da giorni su tutti media per via della candidatura, ma perché il problema, ovviamente, non riguarda lui e il suo partito. Dire che le decisioni della magistratura, nei confronti dei politici, sono sempre ad orologeria, lo dicono, sempre, tutti i politici, è l’unica cosa in cui sono d’accordo, ed è intollerabile. 

Fortunato Vinci – www.lidealiberale. com – Agenzia Stampa Italia

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