Dopo tante sofferenze, il Perugia, con De Luca, liquida la "pratica" Vicenza

 

C’era il rischio che anche questo incontro, sulla carta facile, con il Vicenza, ultimo in classifica, con 12 sconfitte e il record negativo di reti subite, 30, in quindici gare, potesse diventare un’altra occasione mancata, e con le recriminazioni per non aver vinto, com’era già successo con il Cittadella ed il Pisa. Però questa volta il gol è arrivato ed è stato segnato al 50’ da De Luca, e, seppure tra tante, troppe sofferenze, è arrivata anche la vittoria e i tre punti. Nel primo tempo è sceso in campo il Perugia nel solito formato casalingo, che vuol dire impacciato a costruire azioni da gol, non solo, giocando in prevalenza nella propria metà campo non si è creato nulla di veramente pericoloso. È stato, invece, il Vicenza, a sorpresa, a rendersi insidioso in più di una occasione, chiamando in causa più volte Chichizola. Bisognava alzare il baricentro del gioco, dare intensità alla manovra offensiva, pressare alto, sperando che la difesa dei vicentini, prima o poi, offrisse l’occasione del gol. Ed è quello che è successo nel secondo tempo.  Nel primo vero assalto dei grifoni, in un’area affollata, De Luca ha trovato lo spiraglio giusto per battere Grandi. Il gol subito ha costretto il Vicenza a scoprirsi e dopo soli 4 minuti c’è stata, in una ripartenza, la possibilità del raddoppio; Matos, però, ben servito da Lisi, non ha saputo sfruttare la facile occasione, solo davanti alla porta, facendosi parare la conclusione dall’estremo difensore della squadra ospite. Fallito il raddoppio, il Perugia ha dovuto soffrire per tutto il resto della gara, la pressione e la voglia matta del Vicenza di pareggiare. Gli uomini di Cristian Brocchi ce l’hanno messa tutta, ma le occasioni che hanno avuto non le hanno saputo sfruttare, l’ultima, a qualche istante dal termine, con il colpo di testa di Brosco che ha mandato il pallone a sfiorare l’incrocio dei pali della porta di Chichizola. Vincere fa sempre bene, naturalmente, ma non saper sfruttare le occasioni che si creano è un limite che abbiamo detto tante volte e che non sembra che Alvini abbia, in rosa, i giocatori in grado di poterlo risolvere. È un vero peccato, non solo per il cammino della squadra, ma anche per i tifosi che devono aspettare, ogni volta, la fine della gara con il fiato sospeso in attesa, come una liberazione, del triplice fischio dell’arbitro.        

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

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