Il 110 %, con i cosiddetti ecobonus e sismabonus, il rompicapo del secolo
In questi mesi ci sono
due virus che insidiano la tranquillità della vita degli italiani: il Covid -19
ed il superbonus: l’ecobonus per il miglioramento dell’efficienza energetica degli
edifici ed il sismabonus per i lavori di consolidamento statico e prevenzione
antisismica. Ricordate l’entusiasmo con il quale l’ex presidente del Consiglio,
Giuseppe Conte, consigliava a tutti gli italiani di approfittare della
straordinaria opportunità offerta dallo Stato? Ebbene, derubricatelo, e consideratelo,
invece, quel che è, uno spregiudicato, ignobile, infido attentato alla salute. Soprattutto
per chi, per ottenere il superbonus, pensa di potersi avventurare da solo nel
percorso diabolico, concepito e disegnato, a mezzadria, tra il Ministero
dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate. Intanto, subito, bisogna chiedere al
ministro della Giustizia Marta Cartabia, che ha manifestato l’intenzione di far
abolire il 41 bis, l’articolo del codice penale che prevede il carcere duro per
i mafiosi, di aspettare ancora un po’ e di individuare, prima, i responsabili
di questo strumento terribile e applicare a loro, magari per l’ultima volta, il
41 bis. Che cosa hanno combinato? Hanno gettato nella disperazione i cittadini,
e con loro imprese edili, geometri, ingegneri, architetti, commercialisti, amministratori
del condominio, banche. Tutti costoro, s’intende, saranno, poi, i beneficiari,
ma dopo aver seguito aspri, contorti e farraginosi percorsi. La legge è fatta di pochi articoli, così tanto
vaghi e generici che hanno avuto bisogno, per far capire qualcosa, di decine di
circolari dell’Agenzia delle Entrate, che, a sua volta, ha ricevuto un record
di “interpelli”, 6.500, sono quelle istanze che vengono fatte
all’amministrazione finanziaria dai cittadini, nella circostanza, confusi,
smarriti, disorientati, affinché dia una valutazione preventiva su
un’operazione economica ancora in fieri. C’è, non vi è alcun dubbio, la
convenienza ad utilizzare queste agevolazioni, ma non è detta che si debba
costringere, i beneficiari, a farlo attraverso una via crucis, con decine di
documenti, qualcuno li ha contati e ha detto che si può arrivare a 58, una
follia. Capisco che pensando alle nostre pessime abitudini, sempre con
l’imbroglio dietro l’angolo, si è ritenuto opportuno concepire questo infinito
percorso ad ostacoli, ma mi sembra che si sia esagerato. Ora c’è stata la
promessa di semplificare in qualche modo le procedure e ridurre i documenti, mi
pare fortemente opportuno ed auspicabile, perché così stando le cose si risparmia
in denaro e si perde in tranquillità e salute.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia
Commenti
Posta un commento