Dal derby, sabato a Terni, con la Supercoppa, la squadra regina della Lega Pro

 

Il derby che, sabato prossimo, alle 15, si giocherà, al “Liberati” di Terni, non sarà un semplice derby. Da quel confronto uscirà, con la Supercoppa, la squadra regina dell’appassionante  campionato di serie C. Come tutti i derby ci sono, oltre ad ampi margini di incertezza e imprevedibilità, l’interesse e la curiosità per stabilire a quale delle due squadre, che hanno vinto i rispettivi gironi, B e C, spetta oltre al trofeo, anche il podio per essere stata la più forte. Al minitorneo, come è noto, ha partecipato anche il Como, ma ha fatto solo da damigella d’onore, troppe emergenze nelle due formazioni messe in campo per poter competere alla pari, come stanno a dimostrare le due sconfitte al “Curi” contro il Perugia e, poi, in casa, al “Sinigaglia” contro la Ternana. Bisogna anche aggiungere, però, che la squadra di Giacomo Gattuso aveva maturato, nel corso del campionato, i dati peggiori rispetto alle rivali. Meno punti, solo 75, più sconfitte, 9, peggiore difesa, 44, peggiore differenza reti +15. Insomma ci sono sì stati assenze importanti nelle due occasioni, ma durante tutto il campionato i comaschi non hanno fatto faville. E, allora, già da giorni, immancabilmente, i riflettori sono puntati decisamente sul match di sabato. Che sarà, ancora una volta, senza pubblico. Poteva essere, invece, una ghiotta occasione, peraltro senza correre alcun rischio, per dare un segnale di svolta, di cambiamento, di un’uscita, seppure ancora parziale, da questo terribile tunnel. Oggi, mercoledì, ad assistere alla finale di Coppa Italia, a Reggio Emilia, tra Atalanta e Juventus ci saranno 4.300 spettatori; al “Liberati” che ne può contenere un po’ di meno (22.000 invece di 23.717) ci sarebbero potuto andare 3.000 spettatori, senza problemi. Peccato. Intanto si discute, ci si confronta un po’ dappertutto, tra i tifosi e nelle trasmissioni televisive, su come si potrà sviluppare la partita. Perugia e Ternana hanno, entrambe, tre punti e, secondo il regolamento, in caso di parità, conta la differenza delle reti segnate nelle due partite, e i ragazzi di Cristiano Lucarelli hanno, nel carniere, un tranquillizzante + 3, rispetto ai biancorossi con un + 1, ciò sta a significare che il Perugia può aggiudicarsi il trofeo solo se riuscirà a vincere. Qualsiasi altro risultato sarà a vantaggio della Ternana. E quindi si arriva facile al nocciolo della questione: il Perugia è in grado di vincere? Al di là delle incertezze che avvolgono e caratterizzano ogni partita di calcio, cose che, ovviamente, è impossibile prevedere, ci sono, tuttavia, elementi che possono essere considerati per immaginare le varie fasi del confronto. La Ternana - ed è la cosa che giustamente preoccupa di più i tifosi biancorossi - è una macchina da gol. L’artiglieria pesante, di cui può disporre Lucarelli, è sicuramente efficiente e invidiabile. Nel corso del campionato, i rossoverdi hanno segnato, pur giocando due partite in meno per l’esclusione del Trapani, 95 gol, più tre a Como e uno in Coppa Italia fanno 99.  Il vizio del gol facile ce l’hanno in tanti: Partipilo 17 (18), Falletti 17, Vantaggiato 12, Furlan 10. Si capisce che al “Liberati” sarà come essere sotto i bombardamenti. Le micce le accendono non solo i centrocampisti, Proietti e Salzano, i rifornimenti continui ed insistenti arrivano, pericolosi ed imprevedibili, dalle fasce dove si inseriscono, a destra, Defendi e, a sinistra, Mammarella. Detto così sembra che il Perugia non possa avere chances e, invece, sono convinto che la partita sarà incerta, oltre che bella e combattuta, e che Fabio Caserta, pur con queste premesse, non è affatto battuto. Il Perugia, come ci ha fatto vedere nelle ultime partite, sa come controllare l’avversario anche se forte e rispettabile come la Ternana. Ricordiamoci la lezione impartita a due squadre “fenomenali” come avrebbero dovuto essere il Padova e il Modena. I grifoni hanno un buon portiere, intendo Minelli, naturalmente, e una difesa con due centrali Negro (Sgarbi) e Monaco di eccellente livello. Anche sugli esterni difensivi, Rosi e Favalli (Crialese) si può contare ad occhi chiusi. A centrocampo c’è l’inesauribile Sounes (seconda promozione, la sua, dopo quella dell’anno scorso con la Reggina di Mimmo Toscano) e Vanbaleghem (Moscati) Kouan, Falzerano. In attacco c’è un giocatore che hanno in pochi, Salvatore Elia (giustamente scelto dai tifosi come migliore grifone del campionato) lui sì che può creare problemi a qualsiasi difesa: ha un dribbling stretto, quasi sempre vincente, e un tiro pronto e preciso. È vero che ha segnato solo otto gol in campionato e un gol contro il Como, ma in molte occasioni non e stato schierato come vera punta, e questo ne ha condizionato il rendimento e il bilancio.  A Terni può essere uno dei protagonisti. A fianco a lui ci sono, bravi anch’essi, Melchiorri, Murano, Minesso, Bianchimano. Non hanno la facilità a far gol come gli attaccanti della Ternana, ma bisogna anche dire che a Como (0-3) era francamente difficile non vincere con un punteggio rotondo, giocando contro una squadra con otto riserve e con un portiere, Pierre Bolchini, più che acerbo e scarso, imbarazzante. E allora, comodi in poltrona, l’esito, come ho cercato di descrivere, non è affatto scontato, anche se il Perugia ha un solo risultato, quello che serve per alzare la Coppa.

                            Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia        

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