Altri, nuovi pesanti oneri per gli automobilisti, l'Ue e lo Stato infieriscono ancora
Stanno
arrivando, in queste ore, i messaggini delle Assicurazioni per informare gli
automobilisti che il 23 dicembre scorso è entrata in vigore, sulla solita imposizione
dell’Unione Europea, una nuova legge che penalizza ancora di più gli
automobilisti italiani, come se non fossero già abbastanza vessati. La motivazione, anche questa volta, sembra
impregnata di saggezza, ma si tratta dell’ennesimo imbroglio per regalare
un’altra montagna di soldi alle compagnie assicuratrici che già chiudono i bilanci
con miliardi di utili. Questa volta si tratta di costringere i proprietari dei
veicoli a stipulare un’assicurazione senza alcuna ragione. Nel recepire la
direttiva europea, il decreto legislativo 184/2023 ha ampliato il contenuto
dell’art. 122 del Codice delle assicurazioni. “L’obbligo di assicurazione per
la responsabilità civile si applica ai veicoli a motore indipendentemente dalle
caratteristiche del veicolo, dal terreno su cui è utilizzato e dal fatto che
sia fermo o in movimento. L’obbligo si estende anche ai veicoli utilizzati
soltanto in zone il cui accesso è soggetto a restrizioni. Sono inclusi i
veicoli a motore che si muovono sul terreno senza binari, che hanno una
velocità massima superiore a 25 Km/h o un peso superiore a 25 Kg e una velocità
massima superiore a 14 Km/h. Inoltre, sono compresi anche i rimorchi che si
usano con questi veicoli, anche se non sono attaccati”. Equiparando, in maniera discutibile e cervellotica,
le aree private alle aree pubbliche. Ciò vuol dire che se una persona tiene nel
garage, chiuso a chiave, il proprio veicolo, che, per ragioni diverse, non usa,
deve fare, e pagare lo stesso, l’assicurazione, perché, prima a Bruxelles e poi
a Roma, hanno pensato - udite, udite - che (il veicolo) può provocare danni a
terzi, anche quando non circola ed è pure chiuso a chiave. Criterio illogico, incongruo
e indecente. Appare, invece, macroscopicamente evidente, che si tratti di un pesante,
gigantesco abuso dell’Ue e dello Stato per fare un regalo enorme alle Assicurazioni.
Quante sono le probabilità che un veicolo, fermo nel garage, chiuso a chiave, o
in un piazzale privato possa provocare danni a terzi? Zero o tendenti allo
zero. Il contratto di assicurazione consiste nella cessione del rischio
all’assicurazione, la quale, in cambio di un premio, si assume le conseguenze dannose
di un incidente, con le modalità stabiliti dal contratto. Se però, come nella
fattispecie che stiamo esaminando, il rischio non c’è, vuol dire che manca l’oggetto
del contratto che, pertanto, è nullo. E la Ue e lo Stato non possono imporre l’obbligo
di stipulare un contratto certamente nullo. Considerando che gli automobilisti
italiani che hanno questo nuovo obbligo sono circa 3 milioni, il regalo alle Assicurazioni
è enorme e vergognoso. Mi si potrebbe obiettare che il rischio assoluto non
esiste, ma se c’è una sola probabilità, peraltro del tutto ipotetica, non mi
pare che ci siano le condizioni per imporre un’assicurazione, inutile e
illegittima, a milioni di persone. Se fosse questo il criterio da seguire,
allora bisognerebbe assicurare sempre tutti su tutto quello che facciamo ogni
giorno. Ora, le varie associazione di categoria, invece di pretendere
l’annullamento della direttiva Ue e il ritiro della legge, hanno chiesto al governo
una proroga, e sembra che sia stato inserito, nel milleproroghe, un rinvio di
sei mesi. Guarda caso, a dopo le elezioni. Ma non cambia niente, servirebbe solo
a dare l’impressione che queste associazioni esistono e per addolcire una
pillola che non si può assolutamente ingoiare.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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