Nel bosco della politica a cercare voti per il Quirinale, come fossero tartufi. Incredibile e indecente
I
racconti di quello che sta succedendo in questi giorni, per la corsa al
Quirinale, sa dell’incredibile. Incredibile per me, s’intende, che penso che l’elezione
del capo dello Stato, sia una cosa seria e che debba avvenire con il massimo
senso di responsabilità. E i grandi elettori, come si chiamano i parlamentari
ed i delegati regionali che dovranno decidere, alla vigilia del voto - cioè in
questi giorni - dovrebbero impegnarsi per trovare una persona, pensando ad un
solo ed unico scopo: gli interessi del Paese. Perché bisogna tenere presente
che chi va al Colle, oltre a rappresentare l’Italia, sarà anche la guida del
Paese per sette, lunghi anni. La Costituzione, come si sa, lascia ampi margini,
sulle prerogative dell’eletto, l’art. 84 stabilisce che “può essere eletto
Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni di
età e goda dei diritti civili e politici”. Questa straordinaria libertà di
scelta è il segno, sublime e nobile, della democrazia, andrebbe apprezzato e
rispettato, non oltraggiato. Non c’è scritto, ma s’intuisce, che debba essere anche
onesto e capace. D’altronde c’è, a ricordarcelo, l’art. 54: “…I cittadini cui
sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina
ed onore…”. E, invece, sta succedendo di
tutto. La cosa più indecente, che però, evidentemente, scandalizza pochi, è la
candidatura di Silvio Berlusconi. È un pregiudicato ed è stato anche espulso,
per questo, dal Senato. Può fare il presidente della Repubblica? Sarebbe stata una
candidatura improponibile in qualsiasi altro Paese. Lui, invece, ci pensa e ci
crede. E c’è chi l’appoggia e ne tesse le lodi. Nell’ultimo vertice del centrodestra, tenuto
qualche ora fa nella villa di Berlusconi, a Roma, una nota sintetizza la decisione che è stata assunta: “I leader
della coalizione (Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ndr) hanno convenuto che Silvio
Berlusconi sia la figura adatta a ricoprire in questo frangente difficile
l’alta carica con l’autorevolezza e l’esperienza che il Paese merita e che gli
italiani si attendono. Gli chiedono pertanto di sciogliere in senso favorevole
la riserva fin qui mantenuta”. Salvini e Meloni, evidentemente, erano
preoccupati e temevano che Silvio Berlusconi avesse potuto rinunciare alla sua gloriosa
aspirazione. L’Italia, intanto, si limita a guardare con curiosità, come se
fosse una puntata del Grande fratello. Non solo. Non avendo i voti necessari, perché non
bastano quelli del suo partito, Forza Italia, e della Lega e di Fratelli
d’Italia, Silvio Berlusconi sta cercando di trovarli negli altri partiti, come
se si trattasse di cercare tartufi; e, non avendo i cani, si fa aiutare, nella
ricerca, da alcuni sodali che sostituiscono i cani. Uno spettacolo deprimente e
indecente. Le promesse o, in alternative, le minacce di Berlusconi non sono da
meno, nel senso di meno indecenti. Infatti promette, in caso d’elezione, di non
sciogliere assolutamente le Camere, vuol dire che gli attuali parlamentari,
come premio per il voto, potranno beneficiare di un altro anno, fino a marzo
2023, fine della legislatura, del seggio e dei lucrosi compensi. Se al Colle,
invece, dovessero mandare qualsiasi altro, Forza Italia uscirebbe dal governo e
si andrebbe subito alle elezioni, e i parlamentari, colpevoli di non avergli
dato il voto, perderebbero più di centomila euro. Che dire? Allo sgomento per
essere caduti così in basso, si contrappone la speranza di un sussulto di
dignità da parte dei grandi elettori.
Fortunato Vinci - www.lidealiberale.com
- Agenzia Stampa Italia
Com'è piacevole leggerLa carissimo collega.....😉👋👋
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