Beffato il Perugia a Monza, ma troppi errori nel finale (2-2)
Anno
nuovo e Perugia con pregi e difetti nuovi. I pregi sono stati il piglio
disinvolto, oserei dire autoritario, nell’imporre il proprio gioco, nel giocare
con più idee del Monza che, in emergenza, per le assenze per Covid-19, è parso
nettamente al di sotto dei grifoni. Gli uomini di Stroppa sono stati sempre in
sofferenza, costretti a subire la maggiore freschezza atletica e la superiorità
tecnica e tattica del Perugia. Ma nel primo tempo questa netta superiorità non
ha portato a costruire nessuna occasione da gol. E sarebbe stato 0-0 se proprio
al 45’ Angella non avesse atterrato in area Mato Carvalho, con conseguente
calcio di rigore realizzato da Valoti. Prima parte, dunque, con dominio
pressoché assoluto, ma sotto di un gol. Nella ripresa, Alvini, che aveva
impostato la squadra con una sola punta, De Luca, ha deciso, come peraltro
logica suggeriva, di sostituire Santoro con Matos e così il nuovo entrato al
64’ si è procurato un calcio di rigore, trasformato da De Luca. Un pareggio che
non poteva accontentare i biancorossi e continuando ad attaccare, finalmente, con
un’azione degna di questo nome, al 75’, con protagonista sempre Matos, ha
portato al gol del vantaggio. L’attaccante, dal fondo, ha mandato il pallone al
centro dell’area dove era appostato Kouan che ha facilmente segnato il raddoppio.
Sembrava fatta, perché il Monza era ben poca cosa, balbettava calcio alla
rinfusa. A questo punto è successo l’incredibile: i grifoni, nonostante le
forze fresche, come Falzerano e Vanbaleghem, hanno pensato, con sufficienza e
dabbenaggine, di aver già vinto e invece di affondare e cercare di arrotondare
il punteggio, come potevano, hanno perso lucidità e ritmo, lasciando
l’iniziativa alla squadra lombarda. La difesa, in difficoltà dopo l’uscita di
Angella, uscito perché ammonito e sostituito da Curado, è diventata un
colabrodo. Lasciate due clamorose e limpide palle gol, con due giocatori, soli davanti
a Chichizola che si è trovato la palla tra le mani per gli errori altrettanto
clamorosi degli avversari, poi, nella vetrina degli orrori, un’altra occasione,
questa salvata miracolosamente da Sgarbi, ma, poi, alla quarta palla gol, al
95’, Ciurria, di testa, ha beffato Chichizola in uscita, anche questa
maldestra, ed il Perugia ha finito, con un beffardo 2-2. Ma negli ultimi 15
minuti, la difesa del Perugia è stata un disastro. Quei progressi visti, ed
apprezzati, in fase offensiva hanno fatto da contraltare ad una difesa sbadata
e disattenta, finora punto di forza di questa squadra. Un caso? È l’auspicio.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
Il calcio del Perugia, "difesa aggressiva" e non "catenaccio aggressivo" come dice qualcuno ignorante di storia calcistica, che non conosce l'esatto significato della parola "catenaccio", è enormemente dispendioso. In diverse partite è successo che, per questo dispendio, la squadra si sia trovata nella seconda parte del secondo tempo con le gomme a terra. E' successo anche a Monza e il Monza ne ha approfittato. Non dimentichiamo che il Monza ha vinto di recente due partite in extremis passando dall'1-2 al 3-2 (contro Como e Frosinone mi pare). Se avesse infilato una delle sue clamorose palle gol immediatamente dopo il gol di Kouan, anche stavolta avrebbe fatto 3-2. Il 2-2 è un ottimo risultato per il Perugia: non si può sbandare a quel modo nell'ultimo quarto d'ora senza rischiare di lasciarci le penne. Siamo onesti e oggettivi
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