Gli incroci pericolosi delle avversarie del Perugia a quattro giornate dal termine
Una sola domanda, in
questi giorni, sulla bocca di tutti: è ragionevole pensare alla promozione
diretta in serie B del Perugia? La stragrande maggioranza dei tifosi - è
inutile nasconderlo - non ci crede. E, invece, chissà, io rimango ottimista. Vediamo
perché, e quali sono le strade, con gli incroci pericolosi, che sono sul
cammino delle squadre avversarie dei grifoni, così come sono ora in classifica,
il Sudtirol a un punto e il Padova, primo, a tre punti. Tutte le ipotesi
partono naturalmente dal presupposto che il Perugia sarà in grado di
conquistare i dodici punti a disposizione, altrimenti il discorso può finire
qui, con il terzo posto, e, come prospettiva, l’avventura dei playoff, peraltro
da una posizione non facilissima. Parto dalla convinzione, manifestata già prima
della sconfitta del Padova a Trieste, che la squadra di Andrea Mandorlini non
sarà in grado di vincere sempre. Ero solo io, una sera in tv, a sostenere,
questa tesi, quando ancora mancavano cinque giornate. E il Padova, infatti, ha poi
perso contro la Triestina. E ancora non è finita, o almeno speriamo che non sia
finita, perché gli appuntamenti dei veneti sono tutt’altro che facili, anzi piuttosto
difficili. Cominciando già da domenica contro il Gubbio - con gli uomini di Vincenzo
Torrente che, conquistando punti all’Euganeo, avrebbero pure qualche concreta
possibilità di disputare i playoff - e poi, nella domenica successiva, il 18,
hanno la trasferta a Modena e il 25, il viaggio a Carpi per finire il 2 maggio
con la Sambenedettese tra le mura amiche. Sono convinto che qualche scivolone
lo potrebbero fare. Tra Padova e Perugia c’è, però, il Sudtirol, insidiosa
concorrente, come già detto, con un punto di vantaggio sul Perugia. La squadra
di Bolzano ha la Virtus Verona in casa, poi va a Trieste e quindi il Cesena al
“Druso” per finire il campionato nell’ultima giornata a Pesaro contro la Vis.
Un punto il Perugia potrebbe recuperarlo. Sì, va tutto bene - direte voi - ma il Perugia? L’ho già detto, deve vincere
tutte le partite che restano: contro Triestina, domenica al “Curi”, poi a
Ravenna, in casa con il Matelica e, il 2 maggio, a chiudere, in trasferta
contro FeralpiSalò. Nemmeno per i biancorossi, sia chiaro, si tratta di
confronti facili, ma dipende. Dipende da quale Perugia scende in campo. Finora
abbiamo visto due squadre, meglio due atteggiamenti completamente diversi. C’è
un Perugia che è nettamente superiore agli avversari, quello che non fa toccare
palla al proprio portiere perché ha una difesa forte in cui primeggiano Angella
e Monaco, protetti da un centrocampo che sa fare filtro e proporre, con
rapidità ed efficacia, le manovre offensive, dove con quattro, cinque azioni
uno o due gol riusciamo pure a farli. Finora sono 58, non sono moltissimi, ma
nemmeno pochi. Fabio Caserta non può disporre - è notorio, lo diciamo da
settembre - del bomber che non perdona sotto porta, e che fa vincere le partite
anche quando si gioca male, è il limite strutturale del Perugia. In questa versione (vedi Padova, Modena,
Sudtirol) il Perugia è una squadra che merita fiducia e induce all’ottimismo. C’è,
però, purtroppo, anche la squadra orrenda, quella vista a Gubbio, un repertorio
dell’orrore, dell’autolesionismo, incredibile e imbarazzante. Ricordiamolo, non
fosse altre che per ripassare una lezione di cui bisogna tenere conto per
evitare di ripetere quegli errori. Passati in vantaggio dopo appena tre minuti
c’era un’autostrada davanti ai biancorossi per arrotondare il punteggio e
vincere facile. E invece che successe? Se lo ricorderanno tutti:
incredibilmente lasciarono l’iniziativa al Gubbio, e i giocatori di Torrente, sorpresi
e increduli di questa involuzione mentale più che tattica dei grifoni, giocarono,
come era peraltro logico e prevedibile, le loro carte, con tanto impegno e
buona volontà, ma, almeno fino al primo tempo, senza alcun risultato concreto.
Nel frattempo, un po’ tutti noi della trasmissione radio in diretta “a tutto grifo”,
di TifoGrifo, mostrammo una certa preoccupazione per l’atteggiamento dei
biancorossi, apparso troppo remissivo invece di forzare i tempi e alzare i
ritmi per arrotondare il punteggio, lenti e prevedibili, continuavano a
lasciare l’iniziativa ai padroni di casa. Certo, nessuno avrebbe potuto
immaginare che a questa situazione, già precaria, avesse dato, da lì a qualche
minuto, il suo contributo decisivo, per farla precipitare, lo sbadatissimo
Fulginati, con la complicità dei suoi compagni di reparto, peraltro in
emergenza. Arrivò, così, la sconfitta nel derby e la perdita dei tre punti che
oggi ci avrebbero consentito di essere, con il Padova, in vetta alla classifica.
Contro la Virtus Verona, nell’ultima giornata, il Perugia, forse memore di
quella sconfitta, ha tenuto un atteggiamento diverso e, dopo essere passato in
vantaggio, ha continuato a tenere sotto pressione gli avversari, con il
controllo del gioco e della gara, vincendo meritatamente. Sarà questo l’atteggiamento
da tenere fino al termine del campionato, approfittando e facendo tesoro dei
miglioramenti di Burrai a centrocampo e del ritorno, in grande spolvero, di
Falzerano e Melchiorri che, per il Perugia, non sono dettagli. Insomma un
finale di campionato interessante che potrebbe riservarci gradite sorprese.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com- Agenzia Stampa Italia
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