La guerra sui vacanzieri tra il grottesco e il surreale
Siccome
ci deve essere per forza qualcosa su cui litigare, anche a ridosso del
Ferragosto, diamo subito a Elly Schlein, segretaria del Pd e a Giorgia Meloni,
presidente del Consiglio dei ministri, oltre che leader di FdI, le attenuanti
generiche. Ciò non toglie che l’acceso
duello sui vacanzieri è grottesco e surreale. L’oggetto del contendere è noto:
poca gente in vacanza, perché - sostiene l’opposizione - si sta male e la colpa è del governo. Meloni
ribatte che non c’è crisi, i dati mostrati dai dem sono falsi e discreditano
l’Italia, quindi non bisogna fidarsi delle immagini delle spiagge con gli
ombrelloni chiusi e delle interviste ai titolari dei lidi. Secondo un sondaggio, in vacanza ci vanno sei
italiani su dieci. È una buona notizia, tranquillizzante? Boh. Però la prima
cosa sensata che bisognerebbe fare, in questi casi, sarebbe quella di
maneggiare con cura i dati, da qualsiasi fonte provengano, per la semplice
ragione che mi pare del tutto assurdo pretendere di considerare, veri e
completi, i dati in un Paese come l’Italia che ha il record mondiale di
evasione fiscale. Io - tanto per fare un piccolo esempio - in vacanza in Calabria,
nelle ultime settimane, sono andato in due lidi diversi. Ieri, il gestore,
essendomi allontanato un’oretta per il pranzo, ha pure affittato ad altri
l’ombrellone che la mattina aveva assegnato a me, e dopo è stato complicato
trovarne un altro perché era tutto completo. Devo aggiungere - ma credo che non
sarebbe nemmeno necessario - che in tutti questi giorni non mi è stata data alcuna
ricevuta, tutto “regolarmente” in nero. E allora come si fa a sapere, per poter
litigare con qualche ragione, quanti sono gli italiani che vanno veramente in
vacanza? Tutti quei dati, declinati con assoluta certezza, come ha fatto ieri
sera una tizia in Tv, sono del tutto inutili, e fanno un po’ sorridere.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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