L'assedio degli azzeccagarbugli che sconcerta il Paese
Uno
sconcerto generale. È quello che stanno provocando gli atteggiamenti scomposti
e irresponsabili dei tanti azzeccagarbugli che infestano gli organi e le
istituzioni dello Stato. Parlare a vanvera è diventato un virus che ha
infettato tanti, troppi, dappertutto. E noi cittadini comuni siamo smarriti e
disorientati. L’ultima indecente gazzarra si è scatenata intorno alla sentenza
del Tribunale di Roma che ha giudicato illegittimo il trasferimento di 12
migranti in Albania, dove, come si sa, sono stati costruiti appositamente dei centri
di accoglienza in attesa del rimpatrio. Questi “trattenimenti – hanno spiegato
i giudici – non sono stati convalidati in applicazione dei principi, vincolanti
per i giudici nazionali e per l’amministrazione, enunciati dalla recente
pronuncia della Corte di giustizia europea che considera l’Egitto e il Bangladesh
(da cui provengono questi migranti, ndr)
tra i Paesi non sicuri”. Vuol dire che se i migranti provengono dai Paesi
ritenuti non sicuri non possono essere espulsi e rimpatriati. Questo principio
della Corte europea se appare accettabile dal punto di vista umanitario offre
il fianco, nel contempo, a conseguenze assai preoccupanti di portata gigantesca
in un futuro prossimo. Ciò perché i Paesi non sicuri, o ritenuti tali, sono
quasi tutti e quindi significa che potremmo essere invasi da migliaia, milioni
di migranti senza poter far nulla per difendere il Paese e per arginare quella
che sarebbe una vera e propria invasione, seppure, apparentemente, pacifica. La
questione, come si vede, è complessa e proprio per questo va affrontata e
trattata con autorevolezza, adeguato senso di responsabilità e pragmatismo. Per
questa ragione si sono dimostrate inadeguate, gravi e inopportune le
dichiarazioni con cui sono state commentate le decisioni dei giudici. Cominciando con chi, per il ruolo e la
competenza, avrebbero dovuto mantenere e rispettare l’assoluto silenzio, il
ministro della giustizia, Carlo Nordio, che, invece, ha subito definito
“abnorme” la sentenza: una dimostrazione di enorme irresponsabilità, oltre che
ignoranza della materia, per un ex magistrato, da far rabbrividire. Non meno
gravi sono state le dichiarazioni di Giorgia Meloni che ormai considera i
magistrati come avversari politici “parte delle istituzioni sono contro di
noi”. In una gara penosa a chi fa peggio
c’è da annoverare l’intervento di alcuni eurodeputati di opposizione che hanno
presentato un’interrogazione scritta al Parlamento Europeo perché apra una
procedura d’infrazione contro l’Italia. “Scandaloso” lo ha definito Giorgia
Meloni, e questa volta siamo pienamente d’accordo con lei. Sarebbe necessario,
a questo punto, che venisse definito meglio il criterio per stabilire se e
quando un Paese si può considerare sicuro e chi lo deve decidere. Ma andrebbe
anche ricordato, e spiegato, una volta per tutte, che, un tempo, da noi, milioni
di giovani non sono fuggiti, hanno lottato, e molti sono morti, per liberare il
Paese dagli invasori. Lo facessero pure loro.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
Caro Direttore, e’ proprio qui il punto, ricordare e prendere coscienza che milioni di giovani non sono fuggiti ma hanno lottato, e molti sono morti, per liberare il proprio Paese dagli oppressori e dagli invasori; ricordare la Rivoluzione francese e i moti del 1848 che hanno infuocato tutte le capitali europee, per rimanere ai moniti piu’ recenti. E' l’Europa, la cui legislazione e’ sovraordinata a quella dei Paesi membri, che dovrebbe ricordare prendere coscienza senza pudore di queste due immani realta’ – la storia d’Europa e le crescenti transmigrazioni umane – e legiferare di conseguenza.
RispondiEliminaFF