Tra le imposte e le tasse c'è di mezzo...l'ignoranza
È diventato ormai
impossibile tacere. È un errore così diffuso e generalizzato che è necessario
ricordare a chi lo sa, e chiarirlo a chi ancora non lo sa, che imposta e tassa
non sono sinonimi, come ormai crede, sbagliando, la maggioranza degli italiani.
In televisione, sui giornali, in internet, ormai dappertutto, intellettuali,
opinionisti, giornalisti, tutti, usano, con sciagurata disinvoltura, imposta e
tassa, indifferentemente, come se si trattasse di sinonimi, mandando messaggi
che confondono i giovani e i meno giovani. Il Corriere riporta l’ultimo strafalcione, con la solennità che gli è
propria, del vice-premier e ministro Matteo Salvini: “Il primo maggio, invece
di essere a concerti, saremo ad approvare un nuovo taglio delle tasse per gli
stipendi più bassi”. Ecco quanto riporta la Treccani su imposte, tasse e
contributi. ”L’imposta (come l’Irpef) si differenzia dalla tassa per la sua
obbligatorietà, in quanto viene applicata ai membri della collettività non in
rapporto alla domanda che essi facciano di un dato servizio, ma in base ad
altri elementi (quali il reddito o il patrimonio; la tassa (come la Tari) è il
compenso, inferiore al costo, pagato dal privato a un ente pubblico per un servizio
a lui reso dall’ente stesso dietro sua domanda; l’imposta differisce anche dal
contributo, che è sì obbligatorio, ma che, come la tassa, copre soltanto una
parte del costo dei lavori pubblici
ritenuti di utilità generale e insieme di particolare vantaggio per
alcuni”.
Fortunato
Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia
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