Al Perugia si è spenta la luce, al "Curi" prende un punto (meritatamente) anche il Cosenza (0-0)

 

È una banale ovvietà quello che dicono, ogni volta, allenatori e giocatori, prima di ogni partita: scendiamo in campo per vincere; certo, nessuno, nemmeno quelli che scommettono al superenalotto, giocano per perdere. Questa volta, però, la classifica è impietosa, dopo che la vittoria del Brescia contro la Reggina, di ieri sera, ha fatto precipitare il Perugia al terz’ultimo posto (retrocessione diretta), i grifoni non hanno alternative. I tifosi ne sono consapevoli e hanno fatto, come sempre, la loro parte, affollando (vista la situazione) gli spalti del “Curi”, perché ora, dopo tre sconfitte di fila, ci vuole l’impegno, il cuore, la determinazione, l’orgoglio: insomma, contro il Cosenza, una delle avversarie dirette per non retrocedere, i biancorossi devono dare tutto per vincere. Queste le premesse di una partita crocevia: da una parte una ciambella, dall’altra l’abisso. È finita con un’altra prestazione scoraggiante: 0-0, senza abisso, ma con una ciambella un po’ sgonfia che rischia di affondare alla prima difficoltà. Sì, forse ce l’hanno messa tutta anche questa volta, ma il risultato, tanto atteso e sperato, non è arrivato. A vincere, invece, ci hanno provato e ci sono andati vicino gli ospiti, più concreti, coriacei, più solleciti e disinvolti nel cercare l’affondo. Il Perugia ha cominciato con il solito pressing, aggiungendo un uomo in più in attacco, Kouan, ma senza far vedere niente di più del solito, sterile, sterilissimo, giro palla a centrocampo, senza lampi e verticalizzazioni. Un solo tiro nello specchio di Di Carmine, nemmeno telefonato: mandato, del tutto innocuo, per posta, a Micai. Nella seconda parte ci sono i soliti cambi, che non cambiano niente. Sul taccuino c’è, invece, al 52’, il palo colpito da Delic. Poi al 67’ la girata al volo di Lisi che aveva preso il posto di Cancellieri. È l’unica cosa bella (pensate al resto) fatta dai padroni di casa. Infine all’85’ Marras è caduto in area, per i cosentini è calcio di rigore, per l’arbitro, simulazione: secondo giallo e i rossoblù rimarranno in 10 negli ultimi minuti, senza, naturalmente, che succeda nulla, come si può facilmente immaginare. Servivano, come detto sopra, i tre punti, adesso bisogna vincere e non devono farlo le altre squadre coinvolte: Benevento, Spal, Brescia, Cittadella e Cosenza. Un intreccio da togliere il sonno; intanto bisognerà tornare da Ferrara, domenica, 30 aprile, contro la Spal, con un risultato positivo. È molto contento, invece, a parte recriminare sull’episodio dell’atterramento di Marras, William Viali, ex grifone, allenatore dei rossoblù calabresi che, con il pareggio ottiene in un colpo solo tre risultati: supera il Cittadella, mantiene i tre punti di vantaggio sui grifoni e va fuori (almeno per questa settimana) dai playout.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia   

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