Nella giornata dei clamorosi errori, il Perugia batte il Parma e mantiene viva la fiammella dei playoff
La
trentaseiesima giornata della serie B è stata caratterizzata da tante sorprese,
che non sorprendono certamente perché fanno parte del fascino del gioco del
calcio, ma si è trattato di risultati provocati da troppi errori, tanti e
clamorosi. A chiudere, nel posticipo serale, il Perugia, al “Curi”, giocava per
la vittoria, tre punti per tenere ancora accesa la tenue fiammella di un posto
nei playoff, dopo il pareggio dell’Ascoli con il Cittadella e la vittoria del
Frosinone con il Monza. Massimiliano Alvini era senza alternative: doveva vincere.
E così è stato, ma quante sofferenze! Eppure la partita era cominciato nel modo
migliore per i grifoni. Al 5’ un fallo di mani di Rispoli ha indotto l’arbitro
a fischiare un calcio di rigore, trasformato da Burrai. Sono passati appena due
minuti e un errore di Gianluigi Buffon, sì proprio lui, il mitico Gigi, ha dato
via libera ad Oliveri che ha appoggiato la palla nella porta sguarnita. 2-0 al settimo minuto nemmeno i più ottimisti
potevano pensarlo. Tutto facile? Niente affatto. Perché il Parma, pur non avendo
nulla da chiedere al campionato, non era disposto ad accettare la sconfitta e
ha cominciato a macinare gioco mettendo alle corde il Perugia che riusciva in
qualche modo ad arginare le offensive dei gialloblu, ma non era in grado di
sfruttare gli spazi lasciati aperti dagli uomini di Giuseppe Iachini. Intorno
alla mezzora ha sfiorato il terzo gol Carretta, ma il pallone ha accarezzato il
palo alla sinistra di Buffon. La partita senza tatticismi, con moduli
approssimativi, è stata sempre aperta ad ogni soluzione, anche perché le
occasioni erano tante, da una parte e dall’altra. Nessuna novità nemmeno nel
secondo tempo, ma a furia di lasciare spazio agli ospiti, alla fine – era il
28’ – Varquez ha trovato, con un bel tiro dalla distanza, il gol, peraltro meritato,
che ha riaperto ancora di più la gara, perché gli ospiti hanno creduto di poter
raggiungere il pareggio ed hanno alzato i ritmi e l’intensità. Mentre il
Perugia si affannava a replicare ma senza colpire nel segno. Sembrava fatta al
30’, quando Carretta ha avuto la palla, a porta vuota, da colpire di testa, ma
l’ha mandata, incredibilmente, fuori, per la disperazione dei tifosi che così
hanno dovuto soffrire fino a quando, come una liberazione, è arrivato il
triplice fischio. Una vittoria che significa ridurre la distanza a tre sole
lunghezze dal Frosinone e a quattro dall’Ascoli, i due posti (ottavo e settimo)
ancora possibili da conquistare a due giornate dal termine. Ci sono, però, due
ostacoli da superare: a Terni, il 30, e poi al “Curi” il 6 maggio con il Monza.
Ci vuole l’impresa. E le disgrazie altrui.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
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