Crotone e Perugia cercano inutilmente i tre punti che servono, ma si devono accontentare di un misero pareggio (1-1)

 

Seppure per traguardi diversi, Crotone e Perugia, sono scesi all’”Ezio Scida”, con un solo obiettivo utile: la vittoria.  La squadra calabrese con le ultime chance per alimentare le speranze di potersi aggrappare ai play out ed evitare la retrocessione diretta. I grifoni per mantenersi, con precario equilibrio, in bilico, sul predellino del treno per i playoff. E invece è arrivato un pareggio al termine di un match combattuto, giocato a centro campo in maniera piuttosto disinvolta ed estemporanea, sotto l’aspetto tattico, così che si sono visti molti errori nella fase difensiva di entrambe le squadre che hanno lasciato tante opportunità agli attaccanti che, però, non sempre hanno saputo approfittare delle ghiotte occasioni. Il Perugia è passato in vantaggio al 30’ con Olivieri che, in scivolata, ha sorpreso la difesa rossoblù su passaggio di Matos. Al gol degli ospiti hanno replicato i calciatori della squadra calabrese con qualche insidia che Chichizola ha sventato con molta bravura. Nel secondo tempo il Crotone ha cercato con maggiore insistenza il gol del pareggio, che è arrivato quasi subito, al 50’, su calcio di rigore, per fallo di Angella su Maric, lanciato a rete, trasformato dallo stesso attaccante. Due lampi, tanto gioco, per cercare i tre punti che avrebbero dato più consistenza alla classifica e qualche appiglio meno precario per i traguardi da raggiungere. Il Crotone ha ora accorciato a quattro punti sul Vicenza, prossimo avversario, mercoledì, in Veneto, nella giornata infrasettimanale. Il Perugia, con il punto, fa un passetto in avanti, ma il Frosinone e l’Ascoli, che occupano gli ultimi due posti della zona play off, sono, rispettivamente, a quattro e cinque punti. Ancora ci sono 18 punti a disposizione e possono succedere tante cose, ma il calendario impone di provare a vincere a tutti i costi, cominciando da mercoledì a Cittadella. Dove è il caso di giocare, sin dal primo minuto, con due punte vere, come De Luca e Olivieri e dietro di loro D’Urso, il trequartista di qualità che non si capisce perché viene sempre impiegato con eccessiva parsimonia da Massimiliano Alvini.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

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