I dubbi su tutto, e il cervello va in tilt

 

C’è un nuovo virus, molto pericoloso e assai diffuso, che colpisce il cervello e lo manda in tilt, è il dubbio. Su tutte le cose, su qualsiasi decisione si solleva, immancabilmente, un dubbio: sì, è così, ma siamo sicuri che sia veramente così, ho il dubbio che non sia veramente così. E in questo modo comincia fatalmente qualsiasi ragionamento, con la conseguente navigazione nel vago e nell’universo, tra verità accertate o presunte, senza mai approdare a qualcosa di certo e di sicuro. Ne siamo vittime un po’ tutti perché siamo infettati dai social, dalla tv, dai giornali e da tutto quello che ruota intorno a queste tre principali fonti di contagio. Si perde il ben dell’intelletto, un disastro. Con il Covid sono nati i no vax, ma prima c’erano e immagino ci siano ancora i no tav, i no tap, i no tutto. Provo a informarmi, perché non c’è alcun dubbio che ci sia, spesso, per non dire sempre qualcosa di vero e di giusto nelle argomentazioni di questi contestatori, che, qualche volta, condivido. A proposito dei vaccini contro il virus Sars-Cov-2 per esempio i dubbi dei non vax erano, e sono, i dubbi che ho anch’io, che pure mi sono diligentemente sottoposto alle tre dosi di vaccino. Sapendo che i vaccini hanno sconfitto tanti virus nel passato. E non so quanti vaccini me ne hanno fatti, con una siringata nel petto, quando andai - ahimè tanti anni fa – a fare il servizio militare. Ma i vaccini sono quelli che prescrivono i medici, a chi bisogna affidarsi se non ai medici? Quando i no vax stanno male - è una mia curiosità molto ingenua - da chi vanno? Dal falegname, dall’elettricista, dall’idraulico, o vanno al pronto soccorso? Non basta dire che non va bene, che c’è un problema, è necessario che ci sia pure un’alternativa. Una soluzione del problema. Che cosa si può fare come alternativa? Ogni volta è questa la domanda che bisogna porsi. Quando dicono che ci sono le speculazioni delle case farmaceutiche dicono una verità assoluta, la speculazione la fanno veramente su tutte le medicine, ma uno il vaccino o un farmaco se lo può fare, a casa propria, come fosse la camomilla? Sull’invasione dell’Ucraina, da parte dell’esercito mandato da Vladimir Putin, i dubbi crescono con i morti e le distruzioni. Ora, si dice, la colpa è certamente di Joe Biden, che non vuole fermare la guerra, anzi è proprio lui ad alimentarla, per interessi economici e politici. Quindi, se ne deduce, Putin fa quello che vogliono gli Stati Uniti. E, quindi, a sottostare agli americani non sono solo i giornalisti e i giornali italiani, ma pure il dittatore comunista.  Pur di dare la colpa agli americani, a prescindere, sempre e comunque, si violenta la logica, prima che il buon senso. Una cosa è dire, cosa verissima, che gli Stati Uniti, come peraltro la Cina, traggono enormi vantaggi, economici, militari e politici, da questa guerra, un’altra cosa è dire che l’hanno voluta loro.  Bisogna aiutare gli ucraini a difendersi, ma non mandando loro armi e munizioni. Ma dai carri armati come ci si difende, con il bastone? Ma se mandiamo armi si rischia la terza guerra mondiale. È vero, ma la colpa è di chi arma gli ucraini e non di Putin che ha invaso un Paese libero e democratico, che non vuole stare assolutamente (tanto che preferisce morire) sotto la dittatura dei bolscevichi. E la cosa più stupefacente è che in tv sono chiamati, a sostenere le tesi russe, i comunisti, di ieri e di oggi, quelli che ci indicavano come Paese, e regime modello, l’Unione Sovietica. Cose inaudite. E nessuno si scandalizza. I cervelli all’ammasso. L’indecenza di conduttori spregiudicati, senza un minimo di capacità professionali. Sappiamo l’obiezione: dobbiamo sentire tutte le campane, giustissimo, ma devono essere persone qualificate e, soprattutto, indipendenti, altrimenti è meglio mandare in onda quel che sostiene Putin, almeno è l’originale. Ora Finlandia e Svezia, sol per non fare la fine dell’Ucraina, stanno cercando la protezione della Nato, e allora è colpa di questi due Paesi non dell’ossessione imperialista e del pericolo Putin, intenzionato a fare qualche altra “operazione speciale”. L’ultima è contro Mario Draghi che, nel tentativo di non far mancare il gas agli italiani, ha provato a trovare diversi fornitori in giro per mondo. Ebbene, da giorni, ci stanno spiegando che anche questi nuovi fornitori hanno governi totalitari, e sono sempre guidati da dittatori, come e, forse, peggio della Russia. Ma se il gas ce l’hanno solo costoro da chi doveva andare? Sembrano critiche demenziali, eppure si diffondono con una rapidità impressionante.  Ma, poi, questo cosa c’entra. Rinunciare al gas russo è una misura, una restrizione decisa per l’invasione dell’Ucraina non per la dittatura, altrimenti il petrolio e il gas, e tutto il resto, non avremmo dovuto comprarli mai da Putin. Dubbi, solo dubbi, distorsioni vistose della realtà, e il cervello alla fine s’inceppa, va in tilt. E con la verità si allontana anche la pace. Voluta da tutti. A parole.

Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia

               

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