Mancini affidi la Nazionale nelle mani, e al talento, di Domenico Berardi
Avevo
scritto, consigliando al c.t., alla vigilia della partita contro l’Irlanda del
Nord, a Belfast, che sarebbe stato opportuno, mancando di attaccanti veri, di
affidare a Domenico Berardi, giocatore del Sassuolo, compiti prevalentemente
offensivi. È stato, invece, mandato a tirare i calci d’angolo, e sappiamo com’è
andata. Ora siamo agli ultimi due ostacoli verso i Mondiali in Qatar, prima la
Macedonia del Nord e, se andrà bene, la finale, con Portogallo o Turchia.
Intanto speriamo che Roberto Mancini abbia visto, qualche giorno fa, la partita
Sassuolo-Spezia e abbia così avuto l’occasione di ammirare lo spettacolo,
l’ennesimo, messo in scena da Berardi, che, tra l’altro, in quella occasione,
ha superato i 100 gol su 300 partite giocate in serie A. Berardi, inoltre, ma
non è affatto un dettaglio, ha dimostrato di essere attualmente il migliore
giocatore del campionato per quanto riguarda gli assist, oltre ad aver segnato
14 gol. La Nazionale che domani a Palermo (al Sud, come con il 118, si ricorre
per l’emergenza e si pensa solo quando c’è bisogno del calore ed il sostegno
del pubblico che riempirà il “Barbera”) dovrà affrontare la Macedonia del Nord.
In condizioni di normalità non dovrebbe essere un avversario ostico, ma su una
sola partita, con la posta così alta, è bene prendere tutte le precauzioni del
caso. Mancini semina ottimismo e motiva la truppa dicendo: “In Qatar per
vincere il Mondiale”. Fa benissimo, naturalmente. Le anticipazioni, per quanto
riguarda la formazione, ipotizzano un 4-3-3 con il centrocampo affidato a
Barella, Jorginho e Verratti, mentre nel tridente offensivo Berardi è a
sinistra con Insigne a destra e Immobile al centro. Capisco che questa squadra
ha fatto bene e ha vinto l’Europeo, e capisco anche che con la Macedonia del Nord
potrebbe bastare qualsiasi formazione, ma c’è, in gran forma Berardi, e mi
sembra che, schierato all’ala, sia un po’ (troppo) sacrificato, penso che sulla
fascia non sia la collocazione migliore per il giocatore calabrese. Penso,
anche, che i calci d’angolo li possa tirare benissimo qualsiasi altro. Ma Berardi,
è mezz’ala, (trequartista o playmaker, fate voi la scelta del termine da usare)
di talento, deve rimanere, per dare il meglio, nel vivo della manovra
offensiva, perché è lì, nella trequarti, con la sua genialoide visione del
gioco può esprimere il suo talento, oltre a saper dribblare e tirare in porta.
Tutti elementi da tenere in considerazione in due partite da vincere
assolutamente. È vero che nel Sassuolo
parte dalla fascia destra ma non è, e non fa, l’ala come, invece, Mancini lo
vuol far giocare in Nazionale. Parte dalla fascia destra ma poi si pone a
ridosso delle punte e comanda il gioco con capacità e fantasia, è l’estro del
campione, che, in questo momento, non ha rivali. La partita di Palermo, oltre
che vincerla, dovrebbe servire per verificare uno schieramento che sia in grado,
dopo, di superare senza troppi affanni la Turchia o, molto più probabilmente,
il Portogallo. Avversari contro i quali Berardi, in mezzo al campo, potrebbe essere
la mossa decisiva per andare in Qatar, e
“vincere i Mondiali”, come assicura, con un pizzo d’audacia, Mancini.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com
– Agenzia Stampa Italia
Commenti
Posta un commento